La toscana Revet nella top ten della green economy, vince il premio Sviluppo Sostenibile 2012

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La toscana Revet nella top ten della green economy, vince il premio Sviluppo Sostenibile 2012

Caramassi (Revet): «Il riciclo delle plastiche miste soffre ancora di barriere burocratiche e di incentivazioni improprie»
Innovazione e sostenibilità sono i due elementi che, intrecciati tra loro, possono formare il ponte da attraversare per superare l’empasse di questa crisi economica e di civiltà. Innovazione e sostenibilità, per questo, è necessario che non rimangano solo parole ideali alle quali riferirsi come un’eterea guida. Rappresentano soluzioni concrete, delle quali oggi c’è stata una rassegna che ha compreso alcuni dei migliori connubi made in Italy dei due elementi.
Tra questi anche la toscana Revet spa, col suo progetto dedicato al riciclo delle plastiche miste post consumo. L’impresa è stata infatti selezionata tra i dieci vincitori della categoria rifiuti del Premio Sviluppo Sostenibile 2012, che punta a sottolineare le eccellenze della green economy italiana.
La cerimonia di premiazione avverrà domani, a Rimini, dove Revet e Revet recycling saranno presenti insieme a Corepla, mostrando i risultati concreti della nuova filiera toscana del riciclo delle plastiche eterogenee: lo scooter a tre ruote della Piaggio (Mp3), che monta diverse parti realizzate con le plastiche delle raccolte differenziate toscane, così come gli articoli per la casa di Utilplastic, le persiane per prefabbricati di Shelbox e gli arredi per esterni (tavoli, panchine, fioriere, cestini…) commercializzate da Tlf.
All’interno della medesima kermesse è stato anche presentata la Carbon foot print di processo (espressa in tCO2eq, tonnellate di CO2 equivalente)  che Revet aveva commissionato alla società E-cube di Pisa per mettere a confronto le emissioni di gas a effetto serra ai due percorsi industriali cui può andare incontro la plastica mista (plasmix) proveniente dalle raccolte differenziate: il recupero di energia e il recupero di materia da riciclo meccanico (come Revet ha cominciato a fare dal 2011, grazie a un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Toscana).
Il risultato è inequivocabile: considerando anche la fase di combustione le emissioni totali legate allo scenario “Preparazione al recupero energetico” (produzione di cdr, combustibile da rifiuti) sono pari a 37.358,8 tCO2e/anno (ovvero 2.400 kgCO2e per tonnellata di rifiuto trattato) Per quanto riguarda invece lo scenario di “Recupero di materia” (produzione di granulo e profilati), le emissioni totali sono pari a 4.585,6 tCO2e/anno (ovvero 290 kgCO2e per tonnellata di rifiuto trattato).
«Dunque nel contesto dato (regionale e nazionale) – spiega il presidente di Revet Valerio Caramassi – il riciclaggio delle plastiche eterogenee (al netto degli scarti di processo che è preferibile comunque recuperare energeticamente che non avviare a discarica), oltre ad essere il frutto di un’intensa e specifica ricerca cui hanno concorso, insieme a Revet, la Regione, Pontech e PontLab e che ne ha dimostrato la fattibilità, è preferibile al recupero energetico integrale dal punto di vista delle emissioni climateranti. Dal punto di vista economico, invece, il riciclo delle plastiche miste soffre di barriere burocratiche e di incentivazioni improprie come quelle approvate ultimamente sull’incenerimento dei rifiuti tal quali. In questo contesto bisogna dare atto alla Toscana di essere l’unica Regione italiana ad aver aperto un bando, per il secondo anno consecutivo, che incentiva gli acquisti verdi da parte degli enti pubblici».
Il premio Sviluppo Sostenibile 2012 riconosce dunque questa realtà toscana, insieme a quella delle altre imprese premiate per essersi distinte con attività e impianti che producano rilevanti benefici ambientali, abbiano un contenuto innovativo, positivi effetti economici e occupazionali ed abbiano un potenziale di diffusione in tre settori, rifiuti e risorse, energia e mobilità, prodotti e servizi innovativi ad elevate prestazioni ambientali.
«In questo fine 2012 – ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – l’Italia continua ad attraversare una crisi irrisolta che sollecita non solo un rigoroso impegno nei conti pubblici, ma anche un credibile nuovo progetto di sviluppo durevole ed ecologicamente sostenibile. La green economy potrebbe costituire l’asse di questo nuovo progetto di sviluppo e le imprese innovative, come quelle premiate e segnalate da questo premio, potrebbero avere un ruolo di apripista per lo sviluppo futuro».