Regione: sanzioni per 321mila euro ai Comuni. Il giallo dei pagamenti
PERUGIA – Qualcuno dovrà pagare il conto. Che è pure bello salato: 321mila euro in totale. Il valore dell’inadempienza. La Regione ha inviato ai quattro Ati umbri il computo delle sanzioni relative al mancato raggiungimento, nel 2012, dell’obiettivo del 65% della raccolta differenziata. Lo prevede il Piano regionale dei rifiuti datato 2009 e che in questi giorni è in fase di revisione. In atteL’Arpa, sulla base dei dati trasmessi dai 92 Comuni umbri, ha elaborato le percentuali di differenziata raggiunte e – dopo la validazione da parte dell’Osservatorio regionale sui rifiuti – ha spedito i numeri all’assessorato all’Ambiente. Tirate di orecchie per tutti: per ogni tonnellata di rifiuti finiti in discarica in più rispetto agli obiettivi, infatti, è scattata la multa da 2 a 5 euro. In tutto, come già detto, si tratta di 321mila euro così ripartiti: 23.335 euro all’Ati 1 (Alta Umbria), 63.299 euro all’Ati 2 (Perugino), 87.788 euro all’Ati 3 (Foligno-Spoleto), 147.184 euro all’Ati 4 (Ternano). Cosa succederà ora? Secondo la legge regionale numero 11 del 13 maggio 2009 «La Giunta regionale disciplina con proprio regolamento le modalità di applicazione delle sanzioni di cui al comma 3. L’onere è ripartito dall’Ati tra i comuni che non hanno raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata previsti». In pratica quei 321mila euro saranno ripartiti, in base alla quota “mancante” di differenziata, tra i vari Comuni “poco virtuosi”. C’è chi è pronto, tra gli amministratori umbri, a dar battaglia. Basti guardare a quello che sta accadendo alla Vus, la società che gestisce il ciclo dei rifiuti nel Folignate-Spoletino. Qui i risultati della differenziata sono stati decisamente al di sotto delle aspettative, complice, sostengono i Comuni che fanno parte del capitale sociale della Vus, della mancata possibilità di assumere nuovo personale da destinare alla raccolta “porta a porta”. Per questo sono pronte a partire, con destinazione la Regione, delle lettere di replica per scongiurare l’irrogazione delle sanzioni. Di certo, come detto all’inizio, qualcuno dovrà pagare. Le soluzioni sono due: o la multa verrà messa nei bilanci comunali togliendo risorse per altre attività, oppure verrà fatta ricadere sui piani di ambito. Quelli in cui si decidono le tariffe da applicare per il calcolo delle bollette. Insomma, alla fine saranno i cittadini a scontarla. Andrea Luccioli Giornale dell’Umbriasa delle nuove norme, però, sul tavolo ci sono le multe.
23 Novembre 2024