Bollette acqua decisi i rimborsi in coerenza con il referendum. Una vittoria dei movimenti

Home In Evidenza Bollette acqua decisi i rimborsi in coerenza con il referendum. Una vittoria dei movimenti
Bollette acqua decisi i rimborsi in coerenza con il referendum. Una vittoria dei movimenti

acqua, movimenti toscana2L’Autorità Idrica: restituiremo la quota annullata dal referendum. Ma i tempi non saranno brevi
L’annuncio dopo l’indagine aperta dalla Procura di Pistoia. La cifra è tra i 5 e i 10 milioni di euro in tuttala regione. Forse saranno escluse le utenze non domestiche.
FIRENZE Dai 5 ai 10 milioni di euro. Si muove su questi parametri la cifra che i sette gestori dell’acqua dovranno restituire ai cittadini toscani per i soldi sborsati in più nella bolletta dopo il
referendum sull’acqua pubblica. Il periodo in questione va dal 21 luglio al 31 dicembre 2011. Che equivale al tempo che le Ato c’hanno messo per cancellare la remunerazione del 7% del capitale
investito, rimodulare le bollette e rispettare l’esito referendario. La conferma viene da Alessandro Mazzei, direttore dell’Autorità Idrica Toscana, l’unico ente regionale rimasto in materia di
acqua dopo che le Ato, le vecchie autorità di ambito territoriale, sono state mandate in pensione. La vicenda ha dell’incredibile. Sono passati oltre due anni da quando 27 milioni di italiani hanno
dato uno stop alla remunerazione dei privati e non si riesce ancora a fare un ricalcolo certo della tariffa da rimborsare. Non è facile risalire la catena delle responsabilità. Dice una nota
dell’Autorità Idrica: “Questi conteggi, basati sui criteri dell’Autorità nazionale per l’Energia elettrica e il Gas (AEeG), saranno pronti a giorni e resi disponibili in forma definitiva per tutti
gli utenti toscani. Stiamo solo aspettando gli ultimi dati dalle aziende che gestiscono il servizio. I rimborsi saranno restituiti direttamente agli utenti nella prima bolletta utile da parte delle
aziende”. Mazzei chiarisce che i soldi possono essere redistribuiti in due modi. Spalmandoli su tutti gli utenti o solo su quelli domestici. Il lavoro da fare è lungo perché le sette società di
gestione dell’acqua hanno sette contratti diversi e ci vuole del tempo per capire quanto ciascun ente gestore deve effettivamente restituire. Nel frattempo i comitati referendari e Legambiente non
stanno ad aspettare. A Pistoia si sono mossi per vie penali, hanno presentato un esposto nei confronti di Publiacqua per il reato di appropriazione indebita e la Procura della Repubblica ha aperto
un fascicolo d’inchiesta. La società si dice serena e fiduciosa nel lavoro della magistratura, ma ci tiene a precisare che “dal 2012 la voce tariffaria abrogata dal referendum non è più ricompresa
in tariffa”. Un’affermazione che i comitati referendari contestano. “Hanno cambiato solo il nome – ribatte Colin Du Liege, portavoce del Forum Acqua Toscana -. Prima si chiamava remunerazione del
capitale. Ora si chiama onere finanziario. Ma la sostanza non cambia”. Nel dibattitto si inserisce anche Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e presidente dell’Autorità Idrica, che annota: “Le
aziende vogliono l’equilibrio dei conti e i soldi per gli investimenti. Gli utenti vogliono il servizio che funziona. Bisogna che il legislatore si dia una mossa e prenda atto della volontà dei
cittadini”. Samuele Bartolini