Per minieolico o piccolo eolico si intende la produzione di energia elettrica da fonte eolica utilizzando generatori di altezza inferiore ai 30 metri per una capacità produttiva di 3 kW. La differenza con il grande eolico risiede, oltre che nella dimensione delle macchine, nella possibilità di operare economicamente con regimi di vento inferiori a quelli richiesti dall’eolico di grande taglia.
Gli impianti hanno in genere pale di 3-4 metri di diametro, montate su pali da 6 a 12 m e possono funzionare collegate alla rete oppure con batterie autonome. Prima dell’installazione è opportuno effettuare una valutazione “anemometra” per capire la “capacità” ventosa del sito. Infatti, i generatori eolici devono essere installati in luoghi che sono stati certificati come “ventosi” dopo anni di comprovati studi meteorologici.
Gli aerogeneratori eolici
Gli aerogeneratori dovrebbero essere montati su di una torre o pilone per sopraelevarli rispetto a qualsiasi ostacolo che possa rallentare il vento o generare turbolenza. Una buona regola approssimativa è quella che le turbine debbano essere almeno 10 metri più in alto rispetto a qualsiasi albero o fabbricato nel raggio di 150 metri.
Piccoli aerogeneratori possono essere installati sui tetti, ma questo comporta ulteriori problemi come resistenza del tetto, il rumore, le vibrazioni e la turbolenza causata dai bordi e dall’apice del tetto. Per mettere in movimento il mini impianto è sufficiente che il vento viaggi a 3m/sec., ma l’efficienza si raggiunge con velocità medie superiori ai 5 m/sec. I costi indicativi di installazione variano da 3500 € a 9000 €.
Minieolico in Italiaimpianti minieolici
Nel Regno Unito da oltre 20 anni, la popolarità e la consapevolezza delle potenzialità del mini-eolico è ormai consolidata, a differenza dell’Italia che dimostra ancora molto scetticismo. Tuttavia, diversamente che in altri settori delle rinnovabili, gran parte delle installazioni di minieolico in Italia è fatto con macchine italiane.
Inoltre, le aziende italiane vendono molto anche all’estero e può contare su una filiera molto importante con centinaia di persone impiegate nella produzione sia a nord che a sud. Trattandosi di macchine delicate e che richiedono molta affidabilità, c’è poco spazio per prodotti low cost provenienti dall’estero e in questo almeno l’Italia si distingue come un’eccellenza.
Incentivi al minieolico e normativa
Uno degli ostacoli allo sviluppo in Italia è il fatto che non esiste una certificazione delle macchine. A titolo esemplificativo, però, si rende noto che in Puglia, Toscana e altre regioni, per l’installazione di questi mini-impianti è sufficiente una denuncia di inizio attività (DIA), senza ulteriori permessi.
Gli incentivi, invece, sono regolamentati con Decreto Ministeriale del 18 dicembre 2008 (“Incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi dell’articolo 2, comma 150, della legge 24 dicembre 2007, n. 244”). L’incentivo consiste in una tariffa onnicomprensiva (comprensiva dell’incentivo e del ricavo dalla vendita dell’energia) fissata a 0,30cent/€ per ogni Kwh prodotto e per una durata di 15 anni.
22 Novembre 2024