Ha vinto il si al quesito referendario propositivo in Valle d’Aosta con una percentuale blindata, superiore al 94 per cento. È l’esito del voto popolare che si è svolto ieri e che impone alla regione autonoma di non costruire impianti di trattamento a caldo dei rifiuti. Si tratta della prima consultazione di questo tipo in Italia per varare una legge di iniziativa popolare che sarà promulgata nei prossimi giorni (gli altri due tentativi di referendum propositivo, nel 2007 sempre in Valle d’Aosta e nel 2009 a Bolzano, non ottennero il quorum fissato per legge).
Stop dunque all’iter per la costruzione di un pirogassificatore alle porte di Aosta. Nella partita per la gestione dei rifiuti la regione alpina dovrà affidarsi a un piano alternativo che, come si augurano ambientalisti e promotori del referendum, possa fondarsi su trattamento a freddo dei rifiuti – «soluzione più adeguata – come ha sempre sottolineato Alessandra Piccioni, presidente di Legambiente Valle d’Aosta – alla popolazione e alla quantità di rifiuti prodotti in Valle» – e sulla raccolta differenziata spinta.
Avviata due anni fa dal comitato Villevirtuosa, la mobilitazione anti pirogassificatore è stata promossa da numerose associazioni ambientaliste, a cominciare da Legambiente, e ha avuto come sponda politica Alpe e Pd, minoranze in consiglio regionale. «Dedichiamo questa vittoria – dice Bruno Chaussod, uno dei portavoce del comitato Vallevirtuosa – ai bambini valdostani, che non avranno in futuro un impianto a caldo di lavorazione dei rifiuti nella loro regione».
I numeri del voto
Al referendum hanno partecipato 51mila elettori, dunque il 48,92% degli aventi diritto, risultato che ha garantito il raggiungimento del quorum fissato al 45%, nonostante i partiti della maggioranza in Consiglio regionale avessero condotto la loro campagna elettorale facendo appello al non voto. Lo scrutinio che si è svolto questa mattina ha poi certificato la schiacciante vittoria dei sì: il 94,02%, infatti, ha votato contro il pirogassificatore, cioè a favore di una iniziativa di legge popolare che punta a modificare l’attuale legge sui rifiuti regionale (Lr 31/2007), introducendo il divieto di costruzione di impianti a caldo. Le schede bianche sono state 436 e le nulle 339.
Stop al progetto
La gara per assegnare l’opera del pirogassificatore e la gestione ventennale del servizio – 225 milioni – si era svolta regolarmente, con assegnazione a un’Ati composta da Noy ambiente Spa, Rea Dalmine Spa, Gea Srl, del Gruppo Green Holfing, Valeco Spa, che gestisce il centro regionale smaltimento trattamento rifiuti e le discariche del territorio valdostano, Cogeis Spa e Ivies Spa, e conferenza dei servizi già insediata, con progetto preliminare già presentato.
Fonte: Il Sole24 Ore
REFERENDUM: FERRERO (PRC), BOCCIATE POLITICHE INCENERIMENTO
(ANSA) – AOSTA, 19 NOV – ”La schiacciante vittoria contro il pirogassificatore rappresenta una sonora bocciatura delle obsolete e dannose politiche di incenerimento”. E’ quanto si legge in una nota del segretario del Partito di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, che commenta i risultati del referendum sul trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta.
”I cittadini valdostani col loro voto e con lo strumento del referendum – prosegue – hanno impedito l’installazione sul loro territorio di un impianto killer che avrebbe causato gravissimi danni a salute, ambiente, agricoltura e turismo. Il voto indica chiaramente anche l’alternativa da seguire: riduzione, riutilizzo e riciclo dei rifiuti perseguendo l’obiettivo rifiuti zero, una strategia che, oltre ad essere virtuosa dal punto di vista ambientale, creerebbe molti piu’ posti di lavoro rispetto all’incenerimento”. (ANSA).
22 Novembre 2024