“Ieri sera in Consiglio comunale si è scritta una bella pagina per la nostra città” con queste parole l’Asessore all’Ambiente Alessandra Lombardi ha commentato la delibera licenziata ieri all’unanimità per l’aderisione al percorso “Rifiuti Zero” una realtà importante ormai in oltre 120 comuni italiani che coinvolge più di 3 milioni di persone in Italia, ma anche nel resto del mondo conta l’adesione di città, nazioni e continenti importanti come San Francisco, Berkley, Australia, Nuova Zelanda, India e tante altre realtà piccole e grandi. L’obiettivo Rifiuti Zero sembra utopico, ma i numeri nelle località che stanno seguendo questo percorso virtuoso dimostrano che invece si può raggiungere attraverso una serie di impegni: porta a porta su tutto il territorio, tariffazione che premi chi produce meno rifiuti e li differenzia meglio, incentivi alle buone pratiche, supporto all’economia verde, azioni politiche volte a favorire gli impianti di trattamento a freddo dei rifiuti contro la logica degli inceneritori e delle discariche che tanto danno creano alla salute e al territorio, azioni verso i produttori affinchè rivedano prodotti e imballaggi. Il Comune di Aprilia sta iniziando a raccogliere i primi risultati delle politiche di riduzione dei rifiuti intraprese negli ultimi 3 anni: il compostaggio domestico, gli incentivi per i pannolini lavabili e per i rivenditori di prodotti alla spina, i distributori di acqua potabile in 11 scuole del territorio, i mercati a Km zero, il porta a porta in due quartieri della città, tutto ciò ha portato le percentuali di raccolta differenziata da meno del 5% al 15%, sono cioè triplicate con un altro importante dato, una diminuzione nell’ultimo anno di 800 tonnellate di rifiuti nonostante l’aumento della popolazione. La strategia rifiuti zero è un impegno per l’amministrazione, ma anche per i cittadini, che vengono definiti “alleati”: è necessario rivedere comportamenti ormai non più sostenibili di acquisto, consumo e produzione di rifiuti per passare dai 550 chili di rifiuti prodotti procapite l’anno a un obiettivo il più vicino possibile allo zero, solo così si potrà scongiurare l’avvento di nuove discariche e nuovi inceneritori. I quartieri dove è stato avviato il porta a porta hanno dimostrato che anche nella nostra città l’80 % dei rifiuti si può riciclare con un pò di buona volontà e allora da questa delibera riparte l’avvio del porta a porta in zone sempre più grandi del territorio, da stasera i primi incontri con i prossimi 4 quartieri interessati dall’estensione del servizio: Bellavista Campoleone, Poggio-Valli, Casalazzara nord, per un totale di oltre 10.000 abitanti. L’Amministrazione che si è impegnata a dare una spinta all’economia verde lo fa da subito con un atto concreto: i contenitori per il porta a porta sono realizzati con plastica seconda vita e tutto il materiale informativo è stampato su carta riciclata.
Ecco il testo della delibera:
Deliberazione per l’avvio del percorso “verso Rifiuti Zero”
I L C O N S I G L I O C O M U N A L E
VISTO il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art. 179 che dispone che le pubbliche amministrazioni debbano perseguire in via prioritaria iniziative dirette a favorire la riduzione e la prevenzione della produzione e della nocività dei rifiuti;
VISTO il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art. 180 che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti dispone che le iniziative di cui all’art. 179 riguardino in particolare:
a) la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto;
b) la previsione di clausole di gare d’appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;
c) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali finalizzati, con effetti migliorativi, alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti;
VISTO il Piano di gestione dei Rifiuti della Regione Lazio di cui alla DCRL n. 14 del 18 gennaio 2012 pubblicata sul BURL n. 10 del 14 marzo 2012 che prevede la realizzazione di azioni volte alla diminuzione della quantità di rifiuti complessivamente prodotti al fine di realizzare un’inversione di tendenza nella prospettiva di rendere concretamente realizzabile l’obiettivo Rifiuti Zero;
VISTA la citata Legge Regionale della Regione Lazio la quale prevede che, al fine di attivare interventi volti a limitare la produzione di rifiuti, l’Ente Regionale favorisca e definisca le opportune intese con le Province, Comuni e operatori singoli e associati della produzione e della distribuzione;
Visto l’art 198 del Decreto Legislativo 152/06 che attribuisce ai Comuni la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti urbani assimilati con particolare riferimento alle modalità del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento;
Attesa la necessità di salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati per il mantenimento e miglioramento degli obiettivi fissati dall’art. 205 del succitato D.Lgs. n.152/06;
VISTI gli obiettivi della Legge Finanziaria 2007 che al comma 1109 fissa per gli anni successivi al 2011, la percentuale minima di raccolta differenziata da assicurare sarà stabilita con decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in vista di una progressiva riduzione della quantita’ di rifiuti inviati in discarica e nella prospettiva di rendere concretamente realizzabile l’obiettivo “Rifiuti zero”;
CONSIDERATE le attuali alte “rese” percentuali di raccolta differenziata nelle frazioni di Montarelli e Campoverde nel Comune di Aprilia dove è in corso di svolgimento il sistema di raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati in modalità “porta a porta” che si attestano a una media dell’80%;
VISTO che per il resto del territorio è in avanzato stato di elaborazione la progettazione definitiva del sistema di raccolta porta a porta;
CONSIDERATO l’obiettivo di riduzione della mole dei rifiuti stabiliti dalla Giunta Regionale Lazio che ipotizzano la possibilità di una riduzione annua del 10 % riferito alla produzione dei rifiuti;
CONSIDERATO che a livello sia nazionale che internazionale molte città hanno assunto il percorso verso “rifiuti zero” alla data del 2020 attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l’incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata spinta, anche la “responsabilità estesa dei produttori” con la quale coinvolgere fattivamente il “mondo produttivo” nell’assunzione di produzioni sempre più pulite ed in grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte;
RICHIAMATO in particolare che stati, regioni e città coinvolte in questo percorso sono ormai decine in varie parti del mondo: California, S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley, Camberra e la regione sud occidentale dell’Australia, Nuova Zelanda, Nuova Scozia, Columbia Britannica, Buenos Aires, svariate città del Regno Unito.
RICHIAMATO ALTRESI’ CHE a partire dalla prima città italiana a sottoscrivere l’impegno verso “rifiuti zero”, Capannori (LU), le città attualmente coinvolte dal progetto “Rifiuti zero” lungo l’intera penisola italiana sono oltre 75, per un totale di oltre 2 milioni di abitanti, con tipologie eterogenee sia dal punto di vista del numero di abitanti che dal punto di vista geografico, interessando realtà come Napoli, Portici, Senigallia, La Spezia, Ladispoli e Tivoli, solo a titolo esemplificativo;
CONSIDERATO che un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla loro prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali si pone in linea anche con gli obiettivi generali di diminuire i “gas serra” sempre presenti negli “accordi internazionali” che puntano ed obbligano i governi a “tagliare” le emissioni di CO2 legate anche alla produzione dei beni di consumo a partire dagli imballaggi;
VISTA l’adesione del Comune di Aprilia al patto dei Sindaci con D.C.C. n. 6 del 15/02/2012 per il raggiungimento dei cui obiettivi gioca un ruolo importante l’incentivazione delle buone pratiche per la riduzione dei rifiuti;
VISTO il successo della campagna per il compostaggio domestico promosso dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Aprilia con D.C.C. n. 21 del 12/04/2011 che ha superato le 700 famiglie iscritte;
VISTO l’art. 42 del D. Lgs. 267/00,
VISTO che la sentenza n. 199 della Corte Costituzionale del 20 luglio 2012 chiarisce definitivamente che i servizi a rilevanza economica possono restare pubblici permettendo dunque a questo ente di proseguire con l’affidamento del servizio alla Progetto Ambiente riprendendo il programma di attivazione del porta a porta su tutto il territorio
D E L I B E R A
1. di intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo di raggiungere il 70% di raccolta differenziata entro e non oltre il 2015;
2. Per il raggiungimento di tale obiettivo il Consiglio Comunale di Aprilia dà mandato alla Giunta Comunale di estendere a tutte aree del territorio comunale la modalità di raccolta “Porta a Porta” dei rifiuti urbani ed assimilati con le modalità e le tempistiche definite dal citato Progetto definitivo per il Porta a porta per la Città di Aprilia;
3. Adottare urgentemente ai sensi del T.U 267/00 art. 42 punto 1 lettera g) gli indirizzi sull’erogazione del servizio di igiene urbana ai fini dell’adozione delle nuove linee guida per la stipula del nuovo contratto di servizio che risponda ai principi qui richiamati. Tali principi dovranno disporre che la soc. Progetto Ambiente Spa attui una urgente e radicale riconversione del sistema di raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati, che dovrà prevedere l’estensione della modalità di raccolta “Porta a Porta” spinta dei rifiuti urbani ed assimilati su tutto il territorio comunale ai fini del raggiungimento dei citati obiettivi;
4. di istituire, una volta entrato a regime il porta a porta su tutto il territorio, un sistema tariffario basato sulla effettiva quantità di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche;
5. di realizzare entro il 2015 un centro comunale per la riparazione e il riuso dove beni durevoli e imballaggi possano essere reimmessi nei cicli di utilizzo ricorrendo eventualmente anche all’apporto di cooperative sociali e al mondo del volontariato;
6. di applicare, anche con appositi corsi di formazione-informazione rivolti al personale dell’ente ed anche ai dipendenti dell’Azienda Progetto Ambiente S.p.A. gli adempimenti previsti dal DM 08/05/2003 al fine di ridurre gli sprechi e di favorire lo sviluppo di un mercato per il ricorso a beni e servizi basati su materiali riciclati;
7. di intraprendere, o potenziarle se attivate, tutte le azioni necessarie ad incentivare le buone pratiche volte alla riduzione dei rifiuti quali a titolo esemplificativo, ma non esaustivo: il compostaggio domestico, i pannolini lavabili, le ecofeste, gli incentivi ai prodotti sfusi, all’utilizzo dell’acqua di rubinetto, il ritorno alle stoviglie lavabili nelle mense scolastiche, gli acquisti verdi (GPP)
8. per quanto riguarda il conferimento della frazione residua dei rifiuti, di dare mandato alla Giunta Comunale affinché intraprenda tutti gli sforzi per minimizzarne i flussi di rifiuti, favorendo, anche in ambito di programmazione provinciale la realizzazione di impianti “a freddo” in grado di recuperare ancora materiali contenuti nei residui ed in grado di orientare costanti iniziative di riduzione volte a “sostituire” oggetti e beni non riciclabili o compostabili.
9. di dare mandato alla Giunta Comunale di adoperarsi nei confronti degli Enti Competenti affinché i rifiuti-residui prodotti sul territorio comunale non vengano avviati ad incenerimento (la cui logica contrasta con l’obiettivo rifiuti zero) o avviati “tal quali” a discarica;
10. Istituire l'”Osservatorio Comunale verso Rifiuti Zero” che abbia il compito di monitorare nel contesto comunale l’attuazione delle disposizioni generali, rendere pubblici e disponibili i dati sugli obiettivi raggiunti, raccogliere segnalazioni ed indicazioni dai cittadini e dalle utenze in genere, monitorare, elaborare e sintetizzare i dati indicando criticità, innovazioni e soluzioni per rendere il suddetto percorso trasparente, verificabile, partecipato e costantemente aggiornato anche alla luce dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale. Tale organismo sarà costituito con rappresentanza paritaria da Progetto Ambiente Spa e Comune da un lato e dalle associazioni, comitati e cittadini dall’altro, che insieme procederanno alla nomina del Presidente esterno all’Amministrazione;
11. di dare atto che i membri del suddetto Osservatorio, che dovranno riunirsi almeno due volto all’anno, non percepiranno alcun compenso. Potrà essere riconosciuto per i membri fuori sede un rimborso spese opportunamente documentato. L’osservatorio si riunirà congiuntamente alla Commissione Consiliare Ecologia e Ambiente.
12. di farsi promotrice con le amministrazioni limitrofe della loro adesione al medesimo percorso verso i rifiuti zero.
22 Novembre 2024