«MENO CELLULARI AI BAMBINI»: IL BELGIO VIETA QUELLI GIOCATTOLO. Campagna preventiva per limitare l’esposizione alle onde elettromagnetiche
BRUXELLES – Il governo belga lancia una campagna preventiva per limitare l’esposizione dei consumatori, soprattutto bambini e adolescenti, alle onde elettromagnetiche dei telefonini e ai loro possibili effetti nocivi sulla salute, Le misure stabilite verranno comunicate oggi dal ministro della Sanità, ma alcune sono già trapelate: divieto di pubblicità «mirata» dei cellulari verso i consumatori più giovani, divieto di fabbricazione dei giocattoli che riproducono un telefonino e obbligo per produttori e venditori di informare i clienti sul livello di «irradiamento» del loro apparecchio.
La preoccupazione del governo si basa soprattutto su alcuni dati epidemiologici secondo cui, ogni anno, 100-150 belgi si ammalerebbero di glioma, un tumore celebrale. L’ipotesi, caldeggiata da alcuni ricercatori e da varie associazioni di consumatori, è che l’insorgere del glioma (e del meningioma, un altro tumore cerebrale solitamente benigno) sia legato all’uso intenso e prolungato del telefonino, soprattutto in mancanza di un auricolare. Ma altri ricercatori, e le società produttrici degli apparecchi, contestano questi stessi dati, ritenendoli troppo vaghi e incompleti. Le polemiche vanno avanti da anni in tutti i Paesi, e nel frattempo il numero di coloro che usano un cellulare nel mondo ha superato ampiamente i 5 miliardi di persone.
I pochi punti fermi della ricerca internazionale si possono raccogliere su una paginetta. Lo studio più recente, affidato a 31 scienziati di 14 Paesi e confermato nel novembre 2012 dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha inserito i «campi elettromagnetici da telefoni senza fili» nella stessa lista che accoglie decine di pesticidi o il piombo dei carburanti: tutti considerati come prodotti «forse cancerogeni per gli esseri umani sulla base di un rischio accresciuto di glioma». Che cosa voglia dire «forse cancerogeni», è presto detto: «Questa categoria viene usata per agenti per i quali vi sia una prova limitata di cancerogenicità negli esseri umani, e meno che sufficiente per gli animali da laboratorio». Nella scala dei fattori di rischio, questo dovrebbe essere il gradino più basso: ma il problema, almeno per alcuni o molti, è che in quella scala il telefonino sia comunque presente. Fra il 2010 e il 2011, due studi congiunti della stessa Oms e dell’Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) avevano concluso che «può esistere un rischio accresciuto in caso di un utilizzo intensivo del cellulare, per circa mezz’ora al giorno e durante 10 anni». Ma anche (argomento di un altro gruppo di scienziati, ancora sotto l’egida dell’Iarc): «In generale, non è stato osservato alcun rischio di glioma o meningioma con i cellulari. I possibili effetti di un uso prolungato richiedono ulteriori indagini».
Ma forse, ad allarmare più di ogni altro il governo belga, è stato un altro parere, quello diffuso dai ricercatori del centro medico Cedars-Sinai di Los Angeles: «I crani dei bambini sono più sottili. Così la radiazione può penetrare più profondamente nel loro cervello, come in quello dei giovani adulti».
Fonte Corriere
22 Novembre 2024