Lo scandalo legato alla carne di cavallo negli alimenti spingerebbe a diventare vegetariani. A sostenere questa ipotesi Andy Clark, direttore esecutivo dell’ASDA, una popolare catena di supermercati del Regno Unito. In calo sarebbero i consumi di prodotti che contengono carni trattate, mentre al contrario avrebbero registrato un sensibile aumento i prodotti alimentari che ne sono privi.
Il clima certamente non è dei migliori intorno al comparto della carne trattata, sia surgelata che inclusa come componente di prodotti come lasagne o tortelli. Lo choc causato dalla presenza di DNA equino nei preparati a base di manzo spaventa i consumatori che preferiscono orientarsi verso prodotti vegetariani. I dati esposti da Clark si basano su un sondaggio condotto dal Consumer Intelligence Found e tratteggiano un’evidente inversione di rotta nelle preferenze dei britannici.
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Sono circa 4 milioni i cittadini di Elisabetta II che hanno deciso di interrompere l’acquisto di prodotti a base di carne dopo la scoperta di DNA equino nei prodotti realizzati con il manzo. A questi si aggiunge circa un quinto degli intervistati che dichiara di acquistarne ancora, ma comunque meno di quanto facesse in precedenza. Fa riflettere infine un ulteriore dato, quello secondo il quale circa il 6% ha dichiarato di conoscere qualcuno che ha scelto di diventare vegetariano proprio a causa dello scandalo.
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In Italia si allenta intanto la tensione intorno alle polpette vendute presso le strutture Ikea. Le prime analisi condotte dall’azienda dimostrerebbero l’assenza di tracce di carne equina nei prodotti del marchio svedese. Dopo la riunione della Commissione UE sembra subire un rallentamento il processo verso nuovi e più trasparenti sistemi di etichettature. L’organo comunitario sarebbe restio ad orientarsi verso la piena tracciabilità anche delle carni equine, un passo che secondo il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania dovrebbe essere “scontato” da parte dell’Unione:
È un tema che non può essere affrontato solo a seguito di emergenze, dobbiamo metterci in testa che deve diventare un asset fondamentale nella politica agroalimentare Ue.
Fonte: DailyMail
22 Novembre 2024