Si è tenuta ieri a Livorno l’assemblea dell’Ato Toscana Costa durante la quale il direttore Franco Borchi ha relazionato sullo stato della procedura di gara per l’affidamento al gestore unico del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti sul territorio Ato. Il direttore ha sottolineato come la pendente approvazione del piano interprovinciale di gestione dei rifiuti costituisca un elemento di incertezza nella determinazione dell’oggetto di gara.
A tal proposito Giuseppe Pellegrini Masini assessore all’ambiente del Comune di Lucca ha presentato all’assemblea la posizione condivisa dei comuni di Lucca, Capannori, Camaiore, Pietrasanta, Altopascio, Porcari, Castiglione di Garfagnana, Seravezza, Massarosa e Forte dei Marmi attraverso la presentazione di un documento sottoscritto dai rispettivi rappresentanti.
“Questo documento la cui elaborazione abbiamo proposto agli amministratori dei comuni della provincia, è frutto di una elaborazione condivisa che riflette una comune sensibilità sulla necessità di sbloccare l’impasse registrata riguardo al piano interprovinciale – sostiene Pellegrini Masini – Siamo infatti convinti che i tempi siano maturi per un forte impegno dei comuni Ato su un approccio virtuoso riguardo alla riduzione, alla raccolta e alla gestione dei rifiuti che veda la massimizzazione della raccolta differenziata attraverso l’estensione possibilmente su tutto il territorio Ato della raccolta porta a porta con la quale riteniamo si possano raggiungere in tempi brevi obbiettivi significativi di raccolta differenziata. Con il porta a porta ed un investimento in impianti per la differenziazione spinta pensiamo si possano raggiungere livelli di raccolta differenziata del 65% in tre anni e dell’80% in sei su tutto il territorio Ato. Sono questi obbiettivi ambiziosi che però proponiamo per aprire un dibattito ed indicare un percorso nel quale crediamo”
Il documento sottoscritto dai dieci comuni sottolinea come la produzione dei rifiuti negli ultimi anni sia sensibilmente diminuita a causa di una crisi economica che appare strutturale e che pertanto potrebbe avere modificato nel lungo periodo la produzione, un dato questo di cui il piano deve tenere conto particolarmente con riguardo alla previsione impiantistica.
I Comuni ritengono inoltre che il piano debba prevedere il perseguimento di una politica di riduzione dei rifiuti volta ad incentivare il riuso e la diminuzione degli imballaggi e dei prodotti a breve vita ed evidenziano la necessità di una dotazione impiantistica fondata sulla valorizzazione degli impianti esistenti, attraverso la loro riqualificazione e riconversione secondo criteri di sostenibilità e sicurezza ma anche sulla realizzazione di nuovi impianti dedicati al trattamento ed alla valorizzazione della raccolta differenziata. Infine nel documento si auspica di presentare alla Regione la necessità di rendere gli Ato autosufficienti limitando, fino ad estinguerli, i flussi extra Ato in entrata ed applicando a questi costi di smaltimento più elevati rispetto a quelli sostenuti dai comuni dell’Ato Toscana Costa.
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24 Novembre 2024