Compostaggio, basta con i ritardi. Scegliere è possibile ed è doveroso coinvolgere la cittadinanza.
Pochi giorni fa l’ultimo intervento, condivisibile, di alcuni consiglieri comunali che chiedono di discutere dell’impianto di compostaggio. È un tema che pare dimenticato, ma che sarebbe quanto mai urgente togliere dal pantano in cui si è arenato. Questo ritardo ormai decennale è un danno a tutta la comunità che invece perde un’occasione irripetibile per diminuire i costi di gestione, diminuire i trasporti del materiale, creare nuova occupazione e aumentare la sostenibilità ambientale del sistema Verso Rifiuti Zero faticosamente costruito a Capannori.
La soluzione condivisa sul tema spinoso della localizzazione non può che pervenire, a mio giudizio, da un percorso di democrazia partecipativa che, come abbiamo fatto virtuosamente sul bilancio comunale, e come contenuto anche nella proposta di Legge Rifiuti Zero, possa permettere direttamente alla cittadinanza, adeguatamente informata e formata, di prendere una decisione a riguardo. Laddove le logiche delle fazioni contrapposte della politica non riescono a risolvere una questione così importante sicuramente la cittadinanza può dare un contributo davvero significativo per trovare la soluzione più condivisa dalla comunità.Improntare, dunque, un percorso partecipato anche su questo argomento è possibile ed auspicabile, alla stregua di come è stato fatto già a Capannori su altri temi e comunque in altri comuni toscani sul ciclo dei rifiuti.
Le soluzioni da approfondire e su cui esprimere osservazioni e valutazioni sono diverse e partono dalla la localizzazione che deve essere correlata al modello impiantistico da scegliere visto che si stanno diffondendo sempre più, in questi ultimi anni, anche impianti più piccoli, di più semplice gestione e collocazione urbanistica .
Nei mesi scorsi ho avuto modo di visitare con alcuni tecnici il sistema adottato ad esempio a San Marino che con 3-4 microimpianti (della dimensione di un container) riescono a trattare quote significative di organico poi trasformato in compost per l’agricoltura. Soluzioni come queste creano sicuramente meno problematiche localizzative, permettono comunque alla comunità di ridurre notevolmente i trasporti e i costi di trattamento e potrebbero essere confrontate con le altre soluzioni più classiche lasciando al percorso partecipativo e alla comunità il protagonismo della scelta.
Spesso i detrattoti dei percorsi partecipativi lamentano tempi lunghi di decisione, in questo caso invece potremmo avere tempi di decisione finalmente certi e non un prolungamento infinito come purtroppo sta avvenendo a Capannori.
Sono soddisfatto del convegno sulla tariffa puntuale che personalmente iniziai a preparare prima delle mie dimissioni, a cui invitai la presidente della Camera Laura Boldrini insistendo per la sua presenza per il ruolo che può ricoprire nelle evoluzioni normative sulla tariffa punatuale e la Tares affinchè vengano premiate le realtà più virtusoe come la nostra. Mi fa piacere constatare che il lavoro su questo tema procede, ma noto che purtroppo ancora ad oggi, nonostante la delibera fosse già pronta nei giorni precedenti alla mia uscita dall’Amministrazione, il Comune non ha ancora formalizzato l’adesione alla proposta di Legge nazionale Rifiuti Zero.Potevamo essere tra i primi a livello nazionale come era normale e giusto che fosse, ma già molti comuni nel frattempo hanno deliberato.Spero che anche Capannori formalizzi la sua importante adesione il prima possibile : sarebbe un vero peccato non dare sostegno ad una proposta che vuole dare forza a quanto nel nostro comune abbiamo costruito con successo in questi anni.
Colgo l’occasione per chiarire ancora una volta che i motivi dell’uscita di Leana Quilici, mia e di Sinistra per Capannori dalla maggioranza non sono certo strane alchimie politiche. Chi vorrebbe disegnarle così punta a sminuire i reali motivi che abbiamo invece evidenziato con una comunicazione chiara e precisa.
Alessio Ciacci
22 Novembre 2024