I rifiuti sono l’emblema dell’insostenibilità dei nostri stili di vita, della produzione e dei nostri consumi; ma una società senza rifiuti non solo è possibile, è anche indispensabile. Associazioni e comitati internazionali stanno promovendo in tutto il mondo il modello “rifiuti zero”, che si basa sull’aumento della raccolta differenziata e la riduzione nella produzione dei rifiuti.
Capannori, un comune rurale di 45 mila abitanti, nella provincia di Lucca, da due anni ha avviato il servizio di raccolta differenziata “porta a porta”: tutti i cassonetti sono scomparsi e la raccolta è effettuata a domicilio. Secondo un calendario prestabilito vengono ritirati carta, multimateriale (vetro, plastica e lattine) organico e indifferenziato. Nelle frazioni in cui il servizio è attivato, (coinvolti oltre 15 mila cittadini), la percentuale di raccolta differenziata è schizzata dal 37 all’82 per cento in pochissime settimane. I rifiuti non aumentano più, anzi decrescono, e la popolazione è felice di un servizio efficiente e che riduce la bolletta del 20 per cento.
È per questo che il sindaco di Capannori, in collaborazione con Rossano Ercolini, della rete nazionale Rifiuti zero, ha deciso di organizzare il convegno per celebrare questi ottimi risultati e dare l’adesione dell’amministrazione alla campagna “Zero waste”. Tra i relatori presenti all’affollato evento, tenutosi sabato 24 febbraio, c’era anche Paul Connet, professore universitario statunitense che da anni visita regolarmente l’Italia animando assemblee e comitati cittadini contro gli inceneritori. Il professore ambientalista, tra le molte cose, ha detto con convinzione: “No agli inceneritori. No alle discariche. No alla società usa e getta. Si ad un’economia sostenibile nel settore dei rifiuti”. Secondo Connet l’obiettivo rifiuti zero entro il 2020 non è un’utopia ma può trasformarsi in realtà attraverso scelte concretamente mirate a prevenire e minimizzare la produzione dei rifiuti.
Uno degli strumenti essenziali per rendere più efficiente la raccolta domiciliare differenziata è una tariffazione puntuale che faccia pagare i cittadini la propria tassa in proporzione ai rifiuti indifferenziati prodotti. Importanti strategie finalizzate alla riduzione dei rifiuti sono, ad esempio, l’attivazione della procedura degli acquisti verdi, che obbliga le pubbliche amministrazioni ad acquistare prodotti riciclati; l’apertura dei centri per la riparazione e il riuso; il compostaggio domestico della frazione organica; l’utilizzo di latte, detersivi e altri prodotti alla spina. Non ultima l’educazione e la sensibilizzazione di tutta la cittadinanza.
Insomma, non ci sono più scuse: gli esempi da seguire ci sono e dimostrano con forza sostenibilità ambientale ed economica. Una società senza rifiuti è possibile, dicono a Capannori, cittadini e amministrazioni sono chiamati a fare la loro parte.