Il piccolo Comune in Alto Adige produce più energia di quanta ne consuma, grazie alle rinnovabili e all’autogestione. Per Legambiente è un modello da esportare nel resto d’Italia
L’obiettivo è quello di diventare il primo Comune a zero emissioni di CO2. E Campo Tures, con i suoi cinquemila abitanti immersi nel verde a nord di Brunico, è sulla buona strada; grazie all’uso sapiente delle rinnovabili – un mix di solare, eolico, biomassa e biogas, già adesso produce più energia di quanta ne consuma.
Già vincitore di diversi premi nazionali ed europei in ambito energetico, il Comune è gestore della rete elettrica e termica attraverso una cooperativa locale di cui sono membri gli stessi cittadini, che possono così beneficiare di prezzi molto ridotti per l’energia. Proprio questo approccio autonomo è uno degli aspetti più interessanti e forse anche una delle ragioni del successo della strategia rinnovabile di Campo Tures.
Recentemente tappa del tour Comuni Rinnovabili di Legambiente, in collaborazione con Fiera di Bolzano e Klimaenergy 2015, il borgo in provincia di Bolzano potrebbe diventare un esempio virtuoso per tutti i comuni italiani, o almeno per quelli di piccole e medie dimensioni. Per Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, Campo Tures è un esempio di come investire nel rinnovabile vuol dire guadagnare: «Se si dà ai comuni la possibilità di investire in rinnovabili e anche di gestire gli impianti e la rete si migliora l’economia locale». L’impianto di teleriscaldamento locale opera tramite biomassa, riduce i costi per i cittadini e dà sostegno al bilancio CO2: si produce autonomamente energia attraverso un sistema ecologico ed autonomo. Il serbatoio d’acqua potabile comunale (vedi foto sopra) fornisce diverse frazioni e produce anche energia elettrica, mentre l’impianto idroelettrico di grande taglia, in funzione dal 2008, produce mediamente all’anno circa 65 milioni di kWh – il consumo elettrico dell’intero comune è di circa 20 milioni di kWh.
Anche la manutenzione è autonoma, affidata a tre elettricisti, dipendenti comunali. La gestione diretta tramite cooperative permette un risparmio enorme. « I soci sono circa millecinquecento, mentre le utenze circa duemila. Dato che i soci sono gli stessi cittadini – spiega l’Assessore all’Ambiente e al Turismo Wolfgang Mair – il risparmio sul prezzo dell’energia è del 30%. Nel 2013 abbiamo risparmiato complessivamente 340.000 euro». E risparmiare sui costi dell’energia significa poter investire di più e meglio sullo sviluppo locale, sul territorio, sul turismo. In altre parole sul benessere dei cittadini. A guadagnarci è l’intera comunità. E si vede. Motivo d’orgoglio per la comunità e l’amministrazione locale è il centro benessere Cascade (sotto in foto). Vincitore del premio d’architettura dell’Alto Adige nel 2011, realizzato secondo gli standard CasaClima A, si basa su un approviggionamento energetico al 100% rinnovabile. Totalmente in armonia con la natura che lo circonda e con l’acqua, che è l’elemento principale sia all’interno, con piscine e saune, che all’esterno con sauna all’aperto e fitodepurazione.
La Stampa
22 Novembre 2024