Prevenzione, riuso, riciclo ed economia circolare. Gli sforzi sono tanti così come i risultati ma l’Italia ancora non riesce a far fronte al problema dei rifiuti. Se ne è parlato in occasione della Seconda Conferenza Nazionale “Forum Rifiuti. La Rivoluzione Italiana verso l’Economia Circolare” che si è volta a Roma il 7 e 8 ottobre.
“Nonostante tante buone pratiche ed esperienze di successo l’Italia non riesce a superare completamente l’emergenza rifiuti, perché purtroppo non esiste una politica nazionale che punti con decisione sull’economia circolare” ha detto il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani.
Un settore ancora oggi non considerato nelle politiche governative, come dimostra anche la recente pubblicazione della bozza di decreto sull’incenerimento dei rifiuti in attuazione dell’articolo 35 del decreto Sblocca Italia, con 12 nuovi inceneritori in Italia, fa notare Legambiente.
Ma dal Forum sono arrivate anche buone notizie. A partire dalla filiera del riciclaggio dell’organico che ha superato l’incenerimento, favorendo l’occupazione.
Secondo l’istituto di ricerca Meriam Research, riciclare la componente organica dei rifiuti rispetto all’incenerimento crea più posti di lavoro, comporta minori costi per la realizzazione degli impianti, minori costi di conferimento e nessun onere per lo smaltimento dei residui.
L’istituto ha messo a confronto due imprese del ciclo dei rifiuti, una che gestisce un impianto di termovalorizzazione di nuova costruzione e una che cura un impianto di compostaggio e digestione anaerobica. E i numeri parlano chiaro: ad ogni occupato nell’impianto di incenerimento corrispondono tre occupati in quello di compostaggio.
Inoltre, il costo per ogni tonnellata di rifiuti da parte delle amministrazioni locali è di 103 euro per l’incenerimento e di 83 euro per il compostaggio.
“L’uso efficiente delle risorse – aggiunge Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club – è la vera chiave di volta per rilanciare l’economia e permettere al nostro Paese di affrontare il futuro. Non è solo quindi la difesa dell’ambiente e della nostra salute che imporrebbero politiche intelligenti sui rifiuti sia a livello locale che nazionale. Politiche che a partire dalle migliori esperienze già presenti sul territorio puntino innanzitutto sul recupero di materia reso possibile anche dall’innovazione tecnologica”.
Buone notizie anche sul fronte della sensibilità ambientale degli italiani. Secondo il sondaggio di Lorien Consulting presentato in occasione del Forum dei rifiuti, otto italiani su dieci si sono detti disposti a spendere di più per acquistare prodotti e servizi con un minore impatto ambientale.
“Un’Italia rifiuti free basata su un’economia circolare non è un sogno impossibile e la discussione che il Forum Rifiuti ha avviato in questi due giorni, raccontando le nuove frontiere impiantistiche e le esperienze di gestione sostenibile dei rifiuti da parte di territori e imprese, dimostra che il Paese è sulla buona strada” ha concluso Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente.
Francesca Mancuso GreenBiz
22 Novembre 2024