Torino, 12 dic. – “Sempre meglio di niente ma per il clima è un accordo davvero piccolino”. Luca Mercalli commenta a LaPresse l’accordo sul clima raggiunto a Parigi. Ma il meteorologo e climatologo è scettico sul reale valore delle misure firmate dai quasi duecento Paesi che hanno partecipato alla conferenza mondiale sui cambiamenti climatici (Cop21). “Non entro nel merito degli aspetti amministrativi-giuridici del vertice – spiega Mercalli – perché il mio settore di ricerca è diverso. Ma posso dire che se per la politica e la diplomazia è stato difficile e importante arrivare a questo punto, per il clima è un accordo modesto. Gli uomini sono bravi a litigare e non mettersi d’accordo, ma il clima non aspetta. Le leggi fisiche se ne infischiano delle difficoltà relazionali degli uomini”.
L’accordo, quindi, per il meteorologo torinese rappresenta solo un punto di partenza. “E’ come un’aspirina, ma non basta a curare le malattie climatiche”. Mercalli è scettico anche su due dei nodi più complicati sui quali il dibattito si è concentrato: mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali entro il 2020 e l’obbligo per i Paesi di verificare ogni cinque anni gli obiettivi raggiunti. “E’ solo burocrazia climatica – spiega -. E’ tutto tempo perso, siamo già in ritardo. Bisogna fare tutto il possibile subito”.
Per Mercalli, però, l’accordo potrebbe comunque portare il vantaggio di sensibilizzare la collettività. “E’ importante che tutti i cittadini inizino a fare la propria parte e Cop21 può stimolare un cambiamento dal punto di vista culturale e dell’acquisizione di responsabilità da parte di tutti. Come abbiamo visto anche con l’enciclica di papa Francesco Laudato si’, è più un problema etico che politico. I trattati sono asettici e, anche se le leggi possono aiutare, sono le persone che devono rendersi conto che il futuro dipende dalle scelte di tutti. Le due strade – conclude Mercalli – devono andare avanti insieme ma deve esserci un moto di consapevolezza complessivo”.
24 Novembre 2024