La Commissione Trasporti del Senato ha approvato la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica. Il provvedimento assegna per la prima volta in Italia allo Stato e al MIT il compito di sviluppare la mobilità in bicicletta, con un budget iniziale di 500 milioni di euro.
Si temeva che non ci fosse abbastanza tempo per l’approvazione entro questa legislatura e invece il risultato è stato raggiunto in extremis: giovedì 21 dicembre la Commissione Trasporti del Senato ha approvato la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica. Il provvedimento assegna per la prima volta in Italia allo Stato e al MIT il compito di sviluppare la mobilità in bicicletta, con un budget iniziale di 500 milioni di euro. Due i punti fondamentali su ci si sviluppa il provvedimento: lo sviluppo della mobilità ciclistica in ambito urbano e metropolitano e lo sviluppo della mobilità ciclistica su percorrenze definite a livello regionale, nazionale ed europeo. E cerca di farlo attraverso un coordinamento tra lo Stato e le Regioni, chiamate a una pianificazione puntuale su base annuale.
Fiab parla di un momento storico per l’Italia: “Nel novembre 2007 a Milano si svolgeva la 1° Conferenza Nazionale della Bicicletta, organizzata dal Ministero dell’ambiente e dalla Provincia di Milano
Fautore e vero play maker di questa Conferenza fu l’allora presidente FIAB, l’indimenticato Gigi Riccardi. Fu in quella sede che si posero le basi perché si sviluppasse una politica nazionale della ciclabilità che oggi vede la luce con la 1^ Legge Nazionale sulla mobilità ciclistica che all’art. 1 recita: La presente legge persegue l’obbiettivo di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative….”.
“Un provvedimento che sancisce, finalmente, che la bicicletta non è un gioco per il tempo libero come la si è sempre considerata, ma un vero mezzo di trasporto al pari degli altri, inserito nelle attività di sviluppo del Ministero dei Trasporti e per il quale sono necessari interventi diversi per una crescita adeguata, come si fa per gli altri mezzi di trasporto”.
“La mia soddisfazione è enorme – ha scritto l’onorevole Paolo Gandolfi, promotore della legge – e la voglio condividere con tutti i ciclisti italiani, anche se oggi un grazie speciale va ai colleghi senatori che hanno compiuto il miracolo approvando definitivamente la legge in un mese oltre che ai colleghi dell’intergruppo, alla Fiab che l’ha promossa e al Ministro Delrio che l’ha sempre sostenuta”.
Per Antonio Decaro, presiedente Anci e primo firmatario del provvedimento “è un’emozione grandissima. Avevo preso un impegno con tanti ciclisti della mia regione candidandomi in Parlamento e oggi credo di averlo mantenuto. Ringrazio i tanti parlamentari dell’intergruppo che, indipendentemente dal loro schieramento politico, insieme a Lello Sforza, alla Fiab e a tante associazioni, mi hanno aiutato a scrivere la legge, al mio amico Paolo Gandolfi che, quando ho lasciato il Parlamento per fare il sindaco della mia città, ha seguito passo dopo passo l’iter di approvazione e il ministro Delrio che ci ha sostenuti per un Paese più a misura di ciclista”.
Soddisfazione anche da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che ha scritto in una nota: “La Cenerentola della mobilità, la bicicletta, assume pari dignità in città, in periferia e nei percorsi turistici, rispetto agli altri mezzi e guida il cambiamento verso la mobilità dolce e alternativa. È uno scatto culturale e nella pianificazione delle opere, per il quale il nostro Paese è pronto e di cui dobbiamo ringraziare tutti i Parlamentari con i quali abbiamo collaborato”. Ecodallecittà
21 Novembre 2024