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CAPANNORI (Lucca). Continua la settimana dedicata alla sostenibilità organizzata dal Comune di Capannori, che ha invitato esperti a intervenire nei vari incontri. Dopo il dibattito pubblico “Rifiuti Zero! Un obiettivo possibile per un futuro giusto e vivibile!”(relatori Paul Connet, Francuccio Gesualdi, Rossano Ercolini, Eugenio Baronti, Giorgio Del Ghingaro, Alessio Ciacci, Fabio Lucchesi), e quello “Capannori verso rifiuti zero” (ancora il sindaco Del Ghingaro, il chimico Connet e l’assessore all’ambiente Ciacci) il prossimo appuntamento è per domani sera alle 21 nella sala riunioni del comune lucchesse, dove l’assessore Alessio Ciacci, farà il punto sugli ultimi 3 anni di attività dell’assessorato all’ambiente.
E in effetti in questi 3 anni il comune di Capannori ha fatto scelte coraggiose in tema ambientale, investendo fortemente sul porta a porta raggiungendo il 52% di raccolta differenziata (ma oltre l’80% in alcune frazioni) e promuovendo anche fuori dai propri confini il concetto di “rifiuti zero” che tradotto nella delibera del maggio scorso significa «intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo per il 2008 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata e per il 2011 il 75%».
Dunque, come ricordava alcuni mesi fa in un’intervista a greenreport il sindaco Del Ghingaro «Non è che rifiuti zero significa zero assoluto, si tratta di un obiettivo simbolico». “Che serve ad alzarci e camminare” verso la sostenibilità, come ci dichiarò il predecessore di Ciacci, Baronti.
Infatti, nella stessa delibera comunale per esempio ci si impegna a «dare mandato alla Giunta Municipale di adoperarsi negli confronti degli enti competenti affinché i rifiuti-residui prodotti sul territorio comunale non vengano avviati ad incenerimento o avviati “tal quali” a discarica». Proprio perchè a tutt´oggi i rifiuti indifferenziati del comune di Capannori (circa il 48% del totale) vengono avviati all´impianto di selezione di Pioppogatto nel comune di Massarosa. E sempre secondo quanto spiegato dal sindaco Del Ghingaro la frazione secca derivata dalla selezione di quest’impianto finisce all’inceneritore di Falascaia, nel comune di Pietrasanta. Del resto in linea con le normative europee vigenti (in Italia rinviate al 2009 dalla finanziaria 2007) che impongono di non mettere a discarica tutti quei rifiuti che hanno un potere calorifico superiore a 13mila kilojoule).
Non c´è dubbio, per noi, che “Rifiuti zero” è il giusto orizzonte all´interno del quale si deve muovere chi predica e pratica la sostenibilità. Ma identificare (e quindi non distinguere) l´orizzonte con il luogo in cui siamo rischia, non solo di farci sbagliare strada, bensì non ci stimola neanche a ricercarla.
Questa strada non è circoscrivibile alla (pur necessaria, indispensabile e tutta da conquistare) migliore gestione possibile del rifiuto quando si è formato, bensì pretende che venga affrontato il tema (ignorato e rimosso sitematicamente a tutti i livelli) del governo dei flussi di materia. Il che significa qualcosa di diverso e più complicato della diminuizione degli imballaggi (i rifiuti speciali, ovvero quelli di processo, sono tre o quattro volte quelli urbani, ovvero quelli di prodotto).
Significa governo dell´economia secondo principi di sostenibilità (che è l´esatto contrario del lasciar fare il mercato in una fase storico-politica dove il liberismo si sarà anche stemperato, ma il liberalismo no davvero). E quando per tutti (o quasi) il totem è la crescita economica misurata ossessivamente con il famoso Pil; e quando gli scostamenti del famoso Pil sono determinati per oltre il 60% dai consumi ( che dovremmo invece cominciare a chiamare acquisti perchè oramai ciò che si acquista non si consuma più); e quando si ricercano in modo monomaniacale tutte le strade possibili per “far ripartire i consumi” ( e Greenreport ha più volte analizzato quali, di questi consumi) a velocità più elevate di quelle attuali; e quando ( come si legge oggi sulla Gazzetta dello sport) la parola d´ordine delle nuove generazioni è “scialare”; e quando il massimo delle attenzioni che vengono dalla ricerca, dalla innovazione, dalla competitività, dall´utilizzo delle leve fiscali ecc. è indirizzato (quando va bene) ai flussi di energia con quelli di materia assolutamente dimenticati; allora, beh! sarebbe onesto raccontarci e raccontare che chi pratica encomiabilmente una buona e sostenibile gestione dei rifiuti è come quel nuotatore che, con bracciate vigorose, nuota in una piscina collocata su una nave che va esattamente nella direzione opposta. Ignorare (o negare) la direzione della nave o scambiarla con quella del nuotatore è un errore che non ci possiamo più permettere.