CAPANNORI. Portato in trionfo, a braccia, dai suoi più stretti collaboratori fin dentro la sede del comitato elettorale. Accolto da cori, tamburi e clacson al suo arrivo sulla piazza del municipio. Così si è conclusa la lunga giornata di Giorgio Del Ghingaro, di nuovo primo cittadino di Capannori. Una giornata lunga e tesa sfociata nella festa, nel tripudio del popolo del centrosinistra.
Accaldato, emozionato, richiesto da centinaia di voci e di mani. Del Ghingaro ha salutato tutti, ha abbracciato molti, ha scaricato così tutta la tensione delle ultime settimane, forte di quel 54 per cento di capannoresi che lo ha rivoluto alla guida del Comune. «Capannori conferma il cambiamento, conferma di aver apprezzato la politica buona, nuova, pulita. Sono contento», dice. Ma l’emozione per la vittoria appena ottenuta lascia subito il posto all’analisi politica e Del Ghingaro snocciola cifre a dati. «È emerso un dato fondamentale: è stato confermato il numero di voti sotto il quale la nostra coalizione non è mai scesa, 12mila. Non è cosa da poco, anzi, è il frutto di una grande unione durata cinque anni e culminata nella campagna elettorale prima e in questa rielezione poi».
Non manca una sferzata all’Udc che con l’apparentamento con il Pdl per il ballottaggio aveva tenuto con il fiato sospeso il sindaco uscente e tutto il centrosinistra. «L’Udc è la forza politica sconfitta da queste elezioni e la sua classe dirigente ne esce con le ossa rotte. L’Udc ha sbagliato tutto. Ha sbagliato all’inizio scegliendo di correre da sola con un proprio candidato; ha sbagliato ancora quando ha scelto per l’apparentamento con il centrodestra».
Non risparmia una frecciata neanche al rivale Matteucci. «Al primo turno il candidato del Pdl ha ottenuto meno voti della coalizione che lo sosteneva. Segno che Matteucci non è stato un candidato opportunamente condiviso in sede di scelta».
Non un accenno a Liano Picchi, ex alleato di Ceccarelli che pochi giorni prima del voto gli ha espresso pubblicamente il proprio appoggio. Una mossa che secondo alcuni poteva penalizzare Del Ghingaro, creare delle crepe nello schieramento, magari indignando le componenti di sinistra. Ma così non è stato.
Ecco il nuovo consiglio. Maggioranza: Luca Menesini, Lara Pizza, Claudio Ghilardi, Silvana Pisani, Gabriele Bove, Mauro Rocchi, Guido Angelini, Daniele Ciardella, Mauro Massei, Mario Matteucci, Moreno Scatena, Romano Raffanti, Raffaello Sodini (gruppo Partito democratico); Pierangelo Paoli, Antonio Devincente, Filippo Panebianco (Moderati con Del Ghingaro); Alessio Ciacci, Fabio Biagini (Sinistra per Capannori).
Opposizione: Lorenzo Matteucci (candidato sindaco); Salvadore Bartolomei, Vanda Cervelli, Daniele Lazzareschi, Anthony Masini, Pio Lencioni, Nicola Lucchesi, Bruno Zappia (Pdl); Gianfranco Rosi, Carlo Menconi (Capannori Insieme); Gaetano Ceccarelli, Gino Malfatti (Udc).
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