La Sinistra toscana si presenterà divisa alle elezioni.
Se tutte le liste riusciranno a raccogliere le firme, sulla scheda elettorale troveremo almeno quattro simboli a testimoniare l’arcipelago in cui si è frantumata la Sinistra, quella cosiddetta di governo e quella che si considera antagonista al sistema politico dato.
Sono stati facili profeti coloro che, stanchi di firmare appelli, avevano declinato il nostro invito a sottoscrivere ‘Unire le forze’, certi che sarebbe stato ignorato da partiti che non volevano sentire.
Non che noi nutrissimo grandi aspettative, semplicemente non volevamo essere spettatori mentre la Sinistra procedeva spedita verso la propria rovina.
Del nostro appello non ha avuto alcun riscontro la richiesta di rinnovamento profondo delle forme e dell’elaborazione programmatica (che si è ridotta ad un’affannosa rincorsa di testi del PD senza alcuna capacità di imporre per tempo contenuti avanzati).
Ora ascoltiamo la delusione e lo sconcerto di quella ‘Sinistra diffusa, popolare, di base’ che alle troppe sconfitte deve aggiungere l’ennesima divisione dei partiti, a segnare lo scarto abissale con il proprio sentire comune. Avvertiamo la sua rabbia che è profonda quanto la sua consapevolezza dei rischi che sta correndo la nostra democrazia.
Sull’orlo di un precipizio la Sinistra organizzata, anziché svoltare, ha fatto un passo nel vuoto, incosciente e indifferente ad ogni richiamo alla ragione.
Ci sfugge il senso politico della scelta di Sinistra Ecologia e Libertà, che ha rifiutato la lista unitaria e ha deciso una corsa in solitaria; ci lascia senza parole la sua incomprensibile logica di autosufficienza nonostante il sondaggio più favorevole non la indichi oltre il 2,5%.
Come si fa a dividersi stando nella stessa coalizione?
Come spiegheremo ai nostri elettori questa frattura della Sinistra in due liste distinte, separate e concorrenti?
Non varrà dire che SEL e la Federazione della Sinistra esprimono due culture differenti perché ciascuna di queste forze, al proprio interno, include già una pluralità di posizioni profondamente divergenti e spesso anche violentemente confliggenti tra loro.
Unire le forze per garantire una rappresentanza della Sinistra, in un Consiglio regionale dove il PD potrebbe avere 33 consiglieri su 55, era semplicemente un atto dovuto di responsabilità politica perché un programma politico non si realizza per il solo fatto di averlo sottoscritto ma pretende il presidio costante dei nostri Consiglieri che facciano valere le priorità della Sinistra nella dialettica con la maggioranza.
Cancellati totalmente da tutte le istituzioni, senza risorse, senza accesso ai media, la Sinistra potrebbe essere politicamente più efficace ed incisiva?
Quali firmatari dell’appello ‘Unire le forze’ esprimiamo la nostra assoluta contrarietà a questa scelta politicamente suicida, compiuta soprattutto da SEL che ha tradito la sua ragion d’essere, l’unità della Sinistra; ma sarebbe ingeneroso e non corrispondente al vero attribuire a SEL tutte le responsabilità del degrado dei rapporti a Sinistra perché sono tanti e ovunque quelli che hanno seminato vento in questi anni.
Purtroppo non saranno sconfitti solo i partiti responsabili del disastro, epilogo che accetteremmo pacatamente; sarà la Sinistra tutta a perderci..
Non pretendiamo, con questo comunicato, di rappresentare tutti i sottoscrittori dell’appello ‘Unire le forze’; ognuno deciderà in piena libertà e coscienza cosa fare il 28 marzo.
Quello che vi chiediamo è continuare a unire le forze e la nostra voce, per non farci disperdere da questa ennesima divisione che ci è imposta.
Scriviamo la nostra posizione a unireleforze@gmail.com
Pubblicheremo ogni contributo sul blog http://unireleforze.blogspot.com/ e lo inoltreremo ai partiti di questa Sinistra organizzata all’estinzione.
La coordinatrice di ‘Unire le forze’
Leana Quilici
23 Novembre 2024