Revet aggrega aziende e realizza la prima filiera toscana del riciclo
L’assemblea di Revet ha ratificato oggi l’aumento di capitale e l’ingresso di nuovi soci nella propria compagine e nominato il nuovo consiglio di amministrazione. La notizia, apparentemente di servizio, riveste in realtà un’importanza doppia, visto che oltre ad essere propedeutica al raggiungimento dei 5 obiettivi che si è data Revet (e la maggioranza relativa in mano a Fiditoscana va a garantire gli investimenti necessari) costituisce anche il primo fatto veramente aggregativo fra le aziende del settore dopo anni di discussioni e di tentativi più o meno andati a vuoto.
L’obiettivo per l’azienda che raccoglie il multimateriale da raccolta differenziata in 235 su 287 comuni toscani è quello di affrancarsi dall’unico sbocco di mercato attuale, cioè quello dei consorzi, superando la logica in cui ogni attore pensa al proprio segmento e promuovendo invece una filiera finalizzata all’obiettivo dell’effettivo riciclaggio di materia.
Per questo nei giorni scorsi è stato inaugurato lo stabilimento “Esterni srl” a San Miniato dove la plastica mista (cellophane, vaschette, polistirolo… tecnicamente ‘plasmix’) dopo la produzione di semilavorati nello stabilimento Revet, viene trasformata in arredi da esterno a marchio “ri-prodotti in Toscana, questa è la vostra raccolta differenziata”, che dovrebbero costituire un più che logico segmento di acquisti da parte delle pubbliche amministrazioni per i loro parchi e giardini.
Ma non solo, perché Revet è impegnata nella ricerca finalizzata ad importanti accordi commerciali per fornire manufatti in plastica riciclata nel settore della larga distribuzione (pallets), in quello della componentistica e in quello edilizio (pannelli fonoassorbenti e costruzione di prefabbricati), tutti a marchio “ri-prodotti in Toscana”.
Gli 11 milioni di investimenti che saranno attivati grazie anche all’aumento di capitale varato oggi (i soci adesso sono: Fiditoscana, Quadrifoglio, Sienambiente, Publiambiente, Geofor, Multieco [Sta, Ecolat, Aer, Csa, Csai, Casentino Servizi, Aisa e Coseca], Aerre, Idealservice, Lonzi, Asiu, Rea, Safi) oltre al potenziamento degli impianti esistenti serviranno proprio a investire in ricerca finalizzata alla domanda di mercato e alla promozione strategica del marchio ri-prodotti in Toscana.
Per quanto riguarda le plastiche, le nuova strategie di Revet si riferiscono al protocollo siglato qualche mese fa con Regione e Corepla, il consorzio per il recupero delle plasticche che continuerà ad acquistare da Revet il Pet e l’Hdpe (bottiglie e flaconi) e gestirne il riciclo come sempre, mentre il plasmix (il 55% del totale delle plastiche raccolte da Revet) resterà in Revet per trasformarsi nei ri-prodotti made in Toscana.
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