Per evitare la paventata emergenza rifiuti l’unica strada è agire con celerità per incrementare la raccolta differenziata. Qual è ad oggi la situazione ? La Regione utilizzi tutti i poteri e gli strumenti in suo possesso in questa direzione, nonché per incrementare gli “acquisti verdi”.
Quale sia l’andamento della raccolta differenziata nella nostra regione al 2009 e quali azioni abbia messo o intenda mettere in atto la Regione – utilizzando tutti gli strumenti a propria disposizione, fino ad arrivare, ove si evidenziasse la necessità, a mettere in atto i propri poteri sostitutivi nei confronti dei Comuni e ATO inadempienti – per il rispetto delle normative nazionali e regionali in materia di incremento della raccolta differenziata – 65% al 2012-, nonché quali risultati abbiano ottenuto le azioni medesime.
Questa la ratio delle due interrogazioni presentate oggi alla Giunta Regionale dalla Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale Monica Sgherri. Non è accettabile – spiega Sgherri – il non raggiungimento suddetto degli obbiettivi di raccolta differenziata al 2012, di conseguenza contrasteremo con il massimo della determinazione “l’inevitabilità” del non raggiungimento di essi. La strada inceneritorista perde infatti solo se si diminuisce la produzione pro capite dei rifiuti e contestualmente si raggiungono obbiettivi avanzati di raccolta differenziata.
Proprio per evitare la paventata emergenza rifiuti nei prossimi anni, cioè il progressivo esaurimento delle discariche toscane – evocata con insistenza negli ultimi giorni sulla stampa – la strada più efficace – oltreché quella che più tutela l’ambiente e la salute dei cittadini -, afferma Sgherri, è appunto quella dell’incremento della differenziata: esempi in Toscana – Capannori e Montespertoli – e a livello nazionale ci dimostrano che in pochissimo tempo si possono raggiungere risultati del 70-80 % di raccolta differenziata – e di poterlo fare in ogni realtà cittadina e territoriale – grazie a politiche quali il porta a porta.
Questo dimostra che attuando politiche di questo tipo si otterrebbe l’inutilità di altri tipi di scelte assai più impattanti per la salute dei cittadini e per l’ambiente come quelle inceneritoriste: queste ultime producono infatti quantità di residui (ceneri, polveri e fanghi) da smaltire in discarica pari circa al 30% dei rifiuti conferiti all’incenerimento, e quindi comunque quantità superiori rispetto a quelle residue a valle della raccolta differenziata “spinta”.
Senza dimenticare che i residui da incenerimento sono assai più inquinanti e pericolosi rispetto ai rifiuti da smaltire in discarica residuali della raccolta differenziata.
E’ quindi necessario che la Regione metta in atto tutte le azioni tese a massimizzare le percentuali di raccolta differenziata e che lo faccia “responsabilizzando” Comuni e ATO al rispetto delle normative vigenti.
Con politiche di questo tipo la consistente riduzione dei conferimenti in discarica porterebbe inoltre a ridurre i costi di trasferimento e conferimento alle medesime – che, come riportato dalla stampa, per quelli dell’area fiorentina ammontano a circa otto milioni di euro – , potendo così utilizzare i risparmi per azioni tese all’ulteriore incremento della raccolta differenziata.
In merito alle politiche e a progetti di riduzione dei rifiuti e di aumento della differenziata, dal 2007 risultano stanziati dalla Regione oltre 38 milioni: è necessario sapere quanto di tali finanziamenti sia stato effettivamente utilizzato, quali i progetti messi in atto e quali risultati abbiano ottenuto – in quest’ambito – a livello delle aree territoriali interessate dai progetti stessi e quanto essi abbiano influito sull’incremento delle percentuali di differenziata a livello dei Comuni e degli ATO di riferimento.
Un’altra buona pratica – prosegue Sgherri – è rappresentata dall’incremento dei cosiddetti “acquisti verdi” cioè dell’acquisto di prodotti recuperati e riqualificati a valle della raccolta differenziata dei rifiuti; anche su questo è necessario – ed l’oggetto della terza interrogazione presentata oggi – sapere quale sia lo stato dell’arte: quali siano i dati relativi al loro andamento per quanto riguarda la Regione e gli enti locali – rispetto ai quali sono vigenti precise normative nazionali e regionali che ne favoriscono l’incremento – e quali azioni abbia messo o intenzione di mettere in atto la Regione stessa al fine di sollecitare gli enti locali in questa direzione.
Insomma – conclude Sgherri – per evitare la paventata emergenza è necessario agire con urgenza perseguendo la strada per evitarla: attuare con celerità politiche attuate per l’incremento della raccolta differenziata.
Monica Sgherri Firenze, 20 luglio 2010.
22 Novembre 2024