Verso Cancun, l’Ue conferma i suoi obiettivi ma Berlusconi millanta un passo indietro
Mentre è impegnato a dare spiegazioni e a rispondere alle domande sulle notti a ritmo di “bunga-bunga”, il presidente del consiglio ha trovato il tempo per far propria una presunta, per lui, conquista in materia di ambiente: l’addio a un nuovo protocollo post-Kyoto. La Ue infatti ha confermato i suoi impegni ma aspetta di sapere cosa succede a Cancun, che non è esattamente quel che voleva l’Italia che non voleva nemmeno il 20% e vede il 30% come fumo negli occhi.
La traduzione berlusconiana affidata all’Ansa è invece che l’Europa «ha deciso di rinviare ogni decisione in merito alla creazione di un nuovo testo che vincola gli Stati a ridurre le emissioni ribadendo solo la necessità di studiare un nuovo accordo in futuro».
Da qui il commento soddisfatto di Berlusconi: «E’ passata la nostra linea».
In pratica, la Ue cercherà di assicurarsi che Kyoto – unico accordo internazionale sul clima che vincola gli Stati, ad esclusione di Usa e Cina – sia prolungato, considerato che scade nel 2012. Ma non punterà i piedi per avere una nuova intesa che aumenti gli obiettivi di riduzione dei gas serra. Una posizione che alla conferenza di Copenaghen dovette abbandonare per l’opposizione di Usa e Cina che continuano a non volersi vincolare ad alcun testo.
«Dobbiamo concentrarci su ciò che è realistico ottenere – ha detto oggi il presidente della Commissione Ue, Manuel Barroso – Ma questo non significa che l’Unione europea, leader della battaglia per la riduzione dei gas serra a livello mondiale, mollerà la sua lotta per ridurre le emissioni oltre il 20% entro il 2020, obiettivo che già una volta ha dovuto abbandonare».
Mentre lavora ad un accordo internazionale infatti, la Ue svilupperà «un approccio diversificato con i partner principali in aree di comune interesse, che li aiuti a ridurre le loro emissioni e continuerà ad esaminare l’opzione di andare oltre il 20% di riduzione delle emissioni», si legge nelle conclusioni del vertice Ue.
L’uscita del premier ha scatenato la reazione degli Ecodem. Fabrizio Vigni, presidente nazionale degli Ecologisti Democratici, interviene per criticare duramente le parole di Berlusconi. «Il presidente del Consiglio si vanta di frenare l’Unione Europea negli impegni per il clima, in vista della conferenza di Cancun. Il solito Berlusconi: uno dei pochi leader al mondo che continua a ritenere l’ambiente un lusso, e non vede le opportunità di innovazione e di competitività connesse alla green economy. Per fortuna un numero crescente di imprese, in Europa e in Italia, ha invece compreso che questa rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’economia».
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23 Novembre 2024