Risparmio energetico: salta la detrazione Irpef
La detrazione Irpef del 55% sugli interventi di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici (installazione di cappotti termici, caldaie a condensazione, sostituzione di finestre, infissi, pavimenti o impianti di climatizzazione, installazione di pannelli solari) non trova spazio nella legge di stabilità (ex Finanziaria) dal maximendamento del Governo. La detrazione Irpef terminerà così il 31 dicembre 2010.
Lo ha riferito il vice ministro dell’Economia, Giuseppe Vargas, al termine dell’incontro con i capigruppo della commissione Bilancio alla Camera per la presentazione della bozza del provvedimento, ora depositata in commissione Bilancio.
La misura è stata cassata a causa della ristrettezza delle risorse disponibili per il pacchetto sviluppo: 5,5 miliardi di euro invece dei 7 miliardi di euro previsti.
Da due studi dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, è emerso che tra il 2007 e il 2009 il bonus è stato utilizzato per realizzare oltre 600 interventi sul territorio nazionale.
Inoltre, a fronte di un investimento totale di 11,1 miliardi di euro e 6,1 miliardi di mancato gettito fiscale per le casse dell’Erario, sono stati 3,1 i miliardi di risparmio cumulato sulla bolletta energetica e 3,2 quelli di gettito fiscale aggiuntivo derivante dall’emersione del sommerso.
La notizia ha suscitato subito un’unanime coro di reazioni e proteste.
I parlamentari potranno presentare proposte di modifica entro stasera per procedere già domani alle votazioni.
di Lisa Zillio
Tagliati gli incentivi per il risparmio energetico
Paolo Landi, Adiconsum: “Un provvedimento che avrebbe consentito un rilancio economico e che ora rischia di costare al Paese in sanzioni europee per il mancato raggiungimento degli obiettivi di Kyoto”. Adiconsum chiede al Governo di inserire gli incentivi nel Maxiemendamento.
Non trova spazio nella Finanziaria la reincentivazione del 55% per i lavori di riqualificazione energetica, detrazione che ha portato fino ad oggi grandi benefici alle casse dello Stato. Come dimostrato, infatti, anche dallo studio Enea, le entrate per maggiori tasse, IRPEF, IVA ed emersione del lavoro sommerso hanno reso allo Stato il doppio del mancato gettito (11MLN contro 6mln da dividere in 5 anni, ossia 1,5 mln l’anno).
Ancora una volta – dichiara Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum – in questa Finanziaria non sono stati presi provvedimenti per il rilancio economico. Provvedimenti, come gli incentivi per le ristrutturazioni a risparmio energetico della propria abitazione erano invece attesi dalle famiglie e dai cittadini anche perché portatori di una significativa riduzione della bolletta energetica.
Per il refinanziamento del 55% si erano chiesti 400mln di euro. La mancanza del rinnovo di questo incentivo non favorisce, ma rallenta, la ripresa dalla crisi, lo sviluppo del mercato e il recupero del patrimono edilizio del Paese. Rinnovo che oggi stava portando importantissimi risultati come risparmio energetico e un valido contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 come imposto dagli obiettivi del protocollo di Kyoto. Obiettivi che così sarà molto difficile raggiungere e che se non raggiunti costeranno sanzioni molto salate all’Italia. E chi pagherà? Facile: i consumatori con la loro bolletta! Adiconsum chiede al Governo di inserire il rifinanziamento degli incentivi per la riqualificazione energetica nel Maxiemendamento al fine di garantire una reale ripresa del Paese.
di Tommaso Tautonico
www.alternativasostenibile.it
23 Novembre 2024