Il 1° gennaio 2011 scatterà il divieto di produzione, commercializzazione ed utilizzo dei sacchetti in plastica non biodegradabili, che rappresentano una delle fonti più insidiose di inquinamento del pianeta: anche se con un anno di ritardo, l’Italia finalmente si adegua alla direttiva dell’Unione Europea, secondo quanto previsto nella legge finanziaria 2007.
Una piccola grande rivoluzione nelle abitudini dei consumatori italiani, che Firenze ha deciso di sostenere aderendo alla campagna nazionale “Porta la sporta” promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi. Via quindi ad una serie di iniziative per coinvolgere, informare e sensibilizzare i cittadini, non solo i consumatori ma anche le scuole e gli stessi operatori del commercio, invitati ad aderire alla campagna impegnandosi a osservare le linee guida del piano d’azione messo a punto con le associazioni di categoria e Quadrifoglio e coordinato dallo Sportello EcoEquo del Comune.
I sacchetti di plastica non scompariranno dal prossimo 1° gennaio: possono essere utilizzati fino ad esaurimento scorte e comunque fino all’entrata in vigore del decreto attuativo del provvedimento, o di ordinanze emanate dai singoli comuni. La bozza del decreto mille proroghe, in discussione oggi dal governo, prevede lo smaltimento scorte entro il 30 aprile per il sistema della distribuzione, entro il 31 agosto per le grandi strutture di vendita e fino al 31 dicembre per i negozi al dettaglio, le medie strutture di vendita e gli esercizi di vicinato.
Ma intanto parte il piano promosso dall’amministrazione comunale, che si rivolge in particolare al commercio di vicinato, visto che la grande distribuzione da tempo si sta già organizzando in vista di questa scadenza. Già in gennaio è prevista una prima distribuzione di sacchetti per la spesa riutilizzabili realizzati dal Comune in materiali sostenibili e decorati con le immagini della campagna “Porta la sporta”, che potranno anche essere personalizzati da chi aderisce; come ha già fatto Confesercenti, che dal nuovo anno distribuirà la sua borsa presso tutte le attività della provincia che ne faranno richiesta.
“Fino a stamani la posizione del governo era orientata ad un ulteriore rinvio della scadenza nel decreto ‘milleproroghe’ , ma per fortuna così non è stato e di questo dobbiamo ringraziare il ministro Stefania Prestigiacomo” ha detto il vicesindaco Dario Nardella, che stamani ha presentato la campagna in Palazzo Vecchio insieme al presidente di Confesercenti Firenze Uliano Ragionieri. “Per arrivare preparati a questa scadenza, già da due mesi abbiamo attivato un gruppo di lavoro con le categorie economiche, perchè la sostituzione avvenga nel modo più tempestivo e capillare. La associazioni hanno risposto con favore e altrettanto credo che faranno i cittadini: questa è una battaglia di civiltà”.
Attualmente solo il 30% delle attività commerciali al dettaglio promuove (e solitamente fornisce in omaggio ai clienti fidelizzati) borse riutilizzabili: obiettivo della campagna è arrivare almeno al 50% entro il 2011. “Come Confesercenti abbiamo aderito con convinzione alla campagna – ha detto Uliano Ragionieri – Sappiamo che non sarà facile cambiare le abitudini della gente e abbiamo bisogno della collaborazione di tutti , ma pensiamo che il contributo delle associazioni sarà determinante. Lavoreremo sia per diffondere l’uso sia delle borse riutilizzabili, che secondo le ricerche di mercato sono preferite dai consumatori, sia di quelle biodegradabili”.
Gli italiani sono tra i massimi utilizzatori europei di shopper in plastica, con un consumo medio annuale di 24 miliardi di buste, quasi 400 a testa; quasi il 30% di questi sacchetti diventa rifiuto e va ad inquinare l’ambiente in modo pressoché permanente, visto che occorrono almeno 200 anni per decomporli. Basti pensare che solo nei mari, dove i sacchetti in plastica tendono ad accumularsi, sono causa di mortalità per decine di migliaia di delfini, balene, foche, tartarughe marine, ma anche uccelli marini che, scambiandole per meduse o prede, finiscono per ingerirle morendo soffocati o per danni irreparabili all’apparato digerente.
Ma ora le cose cambieranno. Nelle linee guida della campagna, oltre alla diffusione di materiale informativo di sensibilizzazione sui danni provocati dalla plastica, sono elencati alcuni suggerimenti utili agli stessi esercenti: non offrire sacchetti ai clienti consegnando i prodotti sfusi e spiegando, in caso di richiesta, il nuovo corso per la riduzione della plastica; invitare i clienti a servirsi di borse riutilizzabili, tenendone almeno un modello in vista e a disposizione per la vendita; incentivare la clientela che ‘porta la sporta’ con meccanismi premianti, (raccolta di punti o timbri che danno diritto a premi o sconti); mettere i sacchetti monouso a disposizione solamente a pagamento, come nella grande distribuzione organizzata; proporre soluzioni alternative per incartare alcuni prodotti a richiesta del cliente o inscatolare gli acquisti; distribuire shopper monouso con estrema parsimonia avendo cura di ricordare al cliente la necessità di portare sempre delle borse con sé; tenere una piccola quantità di ceste o cassette ripiegabili da prestare su cauzione; esporre in bella vista le informazioni e i materiali sull’iniziativa.
Tratto da “La Nazione”
23 Novembre 2024