DALLA PREISTORIA A CARLO PIAGGIA: INAUGURATO
IL MUSEO CIVICO DI CAPANNORI
Nell’esposizione anche i reperti romani del Frizzone e di via Martiri Lunatesi e quelli liguri ed etruschi rinvenuti in vari siti capannoresi. L’ingresso sarà gratuito
Del Ghingaro: “La prossima settimana scriverò a Bondi per chiedergli di finanziare la realizzazione della struttura museale al Frizzone”
Dalla preistoria all’età romana, tuffandosi nelle esplorazioni di Carlo Piaggia del XIX secolo. Abbraccia un vasto arco temporale il museo civico di Capannori “Luoghi e genti dell’Auser” che è stato inaugurato questa mattina (sabato) in via Cardinale Pacini a Capannori. Un luogo di storia e di valore scientifico che concretizza l’impegno preso dall’amministrazione comunale di allestire un’esposizione permanente sul territorio.
Molte le autorità presenti al taglio del nastro: il sindaco, Giorgio Del Ghingaro, l’assessore alla cultura, Leana Quilici, il vice presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Paolo Mencacci, il vice prefetto Angela Buzzanca, Giulio Ciampoltrini, archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Fiorenza Fanicchi per dell’Istituto storico lucchese sezione Auser Sesto e Mauro Lazzaroni, presidente del Gruppo Archeologico Capannorese e la nipote di Carlo Piaggia, Manuela Marcori. Tanti anche i cittadini che hanno voluto assistere all’apertura della struttura.
La realizzazione del museo del Comune di Capannori è dovuta in particolar modo al contributo economico della Fondazione Banca del Monte di Lucca e alla collaborazione di Regione Toscana, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Provincia di Lucca, Gruppo Archeologico Capannorese e dell’Istituto storico lucchese sezione Auser Sesto.
La struttura, ampia circa 300 metri quadrati, si compone di due percorsi di visita, uno archeologico (120 mq), chiamato “Archeologia delle Terre dell’Auser”, l’altro etnografico (80mq), intitolato all’esploratore capannorese Carlo Piaggia. La sezione archeologica si pone l’obiettivo di raccontare in maniera esemplificativa la storia del territorio caratterizzato, nel tempo e nello spazio, dal fiume Auser, nome antico dell’attuale Serchio che, con le sue ramificazioni ha caratterizzato l’insediamento umano nella Piana. Il fiume, riprodotto in maniera schematica sul pavimento della sala, è la simbolica guida del percorso di visita: lungo il suo corso si distribuiscono le vetrine. Completano il museo un laboratorio archeologico (80mq) e una sala riunioni (20 mq).
“Si concretizza l’impegno preso coi cittadini di realizzare un’esposizione dedicata ai tanti preziosi reperti archeologici rinvenuti in tanti anni sul territorio – commenta il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -. Il museo civico vuole essere un luogo aperto a tutti, in particolar modo alle scuole. Proprio per questo abbiamo intenzione di creare un percorso didattico tra questa struttura e gli scavi di via Martiri Lunatesi, dove ogni anno vengono organizzate nuove campagne che portano alla luce nuovi reperti. Ringrazio la Fondazione Banca del Monte di Lucca, che ha permesso di valorizzare e recuperare i ritrovamenti e, quindi, di realizzare questo museo. Auspico un sempre maggiore coinvolgimento di altri soggetti ed enti pubblici, in modo che questa esposizione sia solo il punto di partenza per rendere fruibile il patrimonio storico e scientifico di Capannori”.
Il civico museo, dunque, rappresenta solo una prima tappa. “All’inizio della prossima settimana scriverò una lettera al Ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, per chiedere il finanziamento per la realizzazione del museo al Frizzone. Un’opera che permetterebbe di poter recuperare e rendere fruibili altri preziosi reperti e che sarebbe un elemento di traino per il turismo locale” – conclude il primo cittadino.
“Questo è un museo di tutta Capannori – prosegue l’assessore alla cultura, Leana Quilici -. Per questo abbiamo scelto la sua sede nella frazione capoluogo. Si tratta di una struttura che permetterà a tutti, famiglie, scuole e turisti, di conoscere meglio la storia degli insediamenti abitativi del nostro territorio. Importante è anche la sezione dedicata a Piaggia, un personaggio affascinante per l’intraprendenza, lo spirito di avventura e il coraggio che hanno contraddistinto la sua vita di esploratore. Un ringraziamento particolare va al Gruppo Archeologico Capannorese e all’istituto storico ‘Carlo Piaggia’, a tutti i soggetti, gli enti e i volontari che hanno fin da subito abbracciato il progetto dell’amministrazione comunale e il cui apporto sarà fondamentale per tenere aperto il museo”.
Tra i reperti archeologici di maggiore spessore, frutto di 30 anni di scavi, ci sono quelli romani e tardo repubblicani ritrovati nell’area del Frizzone (compresi il casello autostradale e la zona delle “Le Romane”), ai quali sono dedicate cinque vetrine. In questo ambito, tra quelli di maggiore valore si segnalano una coppa di vetro, tre balsamari in vetro, una coppa in terra sigillata africana, sei monete in bronzo, due coppe a vernice nera, una lama, un punteruolo ed un coltello. Importanti anche altri ritrovamenti dell’età romana, come quelli di via Martiri Lunatesi, tra cui spiccano un’anfora tipo “spello”, un elemento anulare in bronzo con incisioni longitudinali, una chiave in bronzo, tre monete in bronzo e in argento, un tintinnabulum in ferro e vario materiale in terracotta. Sempre della stessa età, ci sono vetrine dedicate ai rinvenimenti nelle località Chiarone di Capannori e Tosso di Capannori. In altri spazi espositivi si possono vedere reperti della preistoria, provenienti da siti vari, quelli dell’età del bronzo rinvenuti nella località Palazzaccio, degli etruschi, rinvenuti al Chiarone e a Casa del Lupo, dei liguri, ritrovati in località Tordo a Capannori.
Vario anche il materiale a disposizione nel percorso museale dedicato a Carlo Piaggia (1827 – 1882), nato a Badia di Cantignano, che, a metà Ottocento, esplorò varie zone del continente africano, come il fiume Nilo, il Sudan, l’Etiopia e l’Eritrea.
Il museo sarà aperto due volte a settimana, il martedì e il venerdì dalle ore 9 alle ore 12 e, da febbraio, il venerdì anche dalle ore 15 alle ore 18. Previo appuntamento sarà visitabile anche il martedì e il venerdì fuori dagli orari di apertura e il sabato mattina. Un’opportunità, questa, che viene incontro, soprattutto, alle esigenze delle scuole, tra i principali fruitori dell’esposizione. L’ingresso è gratuito.
22 Novembre 2024