Cari amici, il Comitato nazionale ci sollecita a scrivere ai parlamentari. Un piccolo gesto che può diventare corale. Da questa mail lo invieremo a nome del Comitato provinciale e contiamo che ognuno dei membri lo invii a nome proprio e della propria associazione. Facciamoci sentire anche dal nostro territorio!
Giù le mani dai referendum per l’acqua!
OGGI 28 Aprile scrivi anche tu ai Parlamentari
Il Governo nei prossimi giorni ha intenzione di provare a fare una “leggina” sull’acqua e il servizio idrico, che, sebbene non potrà bloccare la consultazione referendaria, contribuirà certamente a creare confusione: la strategia sarà quella di creare una cortina fumogena, di confondere le acque e i cittadini e poter dire che non c’è più bisogno dei referendum.
E’ in corso un pericoloso attacco alla partecipazione democratica in questo paese, si sta cercando d’impedire al popolo italiano di decidere su temi importanti come quelli sottoposti ai quesiti referendari.
Noi non ci stiamo!
Per questo sollecitiamo tutte/i ad inviare
il 28 Aprile a tutte/i le/i Parlamentari la lettera che trovate di seguito
P.S.: è importante effettuare l’invio delle mail in modo coordinato, concentrandosi tutte/i nei giorni di martedì 26, mercoledì 27 e giovedì 28 Aprile.
Di seguito trovate il testo da inviare e in allegato l’elenco degli indirizzi e-mail delle/dei Parlamentari.
IMPORTANTE: PER EVITARE DI VEDERSI BLOCCATA LA PROPRIA CASELLA DI POSTA (CHE AL MASSIMO PUÒ INVIARE MAIL A CIRCA 500 DESTINATARI OGNI 24 ORE), SCEGLIETE SOLO UNO DEI GRUPPI DI INDIRIZZO IN ALLEGATO, GLI ALTRI LI INVIERETE UNO AD UNO NEI GIORNI SUCCESSIVI.
PER FARE IN MODO CHE OGNI GIORNO SIANO COINVOLTI TUTT* LE/I PARLAMENTARI, SCEGLIAMO I GRUPPI A CASO E NON TUTT* IL PRIMO
Testo della mail da inviare :
Oggetto: giù le mani dai referendum per l’acqua!
Gentile Parlamentare,
è in corso un pericoloso attacco alla partecipazione democratica in questo paese, si sta cercando d’impedire al popolo italiano di decidere su temi importanti come quelli sottoposti ai quesiti referendari.
Noi non ci stiamo!
Come avrà avuto modo di apprendere, le dichiarazioni del Ministro Romani sull’intenzione di effettuare un “approfondimento legislativo” sulla normativa che regola la gestione del servizio idrico oggetto dei prossimi referendum del 12 e 13 giugno e quelle del Sottosegretario S. Saglia che propone di istituire un’Autorità terza e indipendente hanno suscitato grande attenzione e grande preoccupazione da parte di tutti quei cittadini e quelle cittadine che hanno a cuore la democrazia nel nostro Paese, così come la soluzione legislativa approvata dal Parlamento in tema di energia nucleare che non risponde all’intento dei promotori del referendum finalizzato a decidere l’uscita in modo definitivo da tale fonte di energia.
Come certamente saprà, i due quesiti per la ripubblicizzazione dell’acqua sono stati promossi grazie ad una straordinaria partecipazione popolare, che ha portato alla raccolta di oltre un milione e quattrocentomila firme, a dimostrazione della volontà dei cittadini e delle cittadine italiani di esprimersi in modo diretto sulla gestione del servizio idrico.
Sarà certamente concorde con quei cittadini e quelle cittadine sul fatto che degli affrettati interventi legislativi sulle norme oggetto della consultazione referendaria, a meno di due mesi dalla stessa, abbiano più il sapore di uno scippo di democrazia che di un “approfondimento legislativo”.
La invitiamo quindi ad agire, nel corso della Sua attività istituzionale, in modo da garantire l’espressione democratica, così come il Suo ruolo richiede, rifiutandosi di appoggiare qualunque provvedimento legislativo che possa inficiare il percorso verso la consultazione referendaria, che dovrebbe essere caratterizzato da un sereno confronto politico sul merito dei quesiti referendari, senza scappatoie di nessun genere.
A questo proposito sottolineiamo anche la gravità della situazione di stallo in cui si trova l’approvazione del regolamento in materia di comunicazione politica presso la Commissione di Vigilanza RAI, il cui ritardo, di fatto, impedisce alla maggior parte dei cittadini e delle cittadine italiani di accedere ad una corretta informazione sui referendum di giugno, come invece la Legge prevede.
E’ evidente come questi elementi pongano una questione di rispetto della democrazia, di fronte alla quale, qualunque sia la posizione personale sui quesiti referendari in oggetto, Lei, come cittadino e come Parlamentare, non può rimanere indifferente.
Non permetteremo che i cittadini siano calpestati, faremo il necessario affinchè i referendum rimangano quello strumento garantito dalla Costituzione che permette la partecipazione attiva da parte dei cittadini alla vita politica del proprio paese.
Perchè si scrive acqua ma si legge democrazia!
Cordiali Saluti
(Firma del Comitato o firma del singolo cittadino aderente alla Campagna Referendaria 2 SI’ per l’Acqua Bene Comune)