La ricerca di fonti energetiche alternative e pulite spinge a progettare soluzioni sempre più innovative adattabili soprattutto alla dimensione domestica, dove la necessità di ottimizzare i consumi è una prerogativa fondamentale del moderno modo di concepire gli immobili destinati all’uso abitativo. In tal senso, l’eolico rappresenta una delle risorse energetiche più adatte alla definizione di impianti e sistemi di accumulo di ultima generazione, declinabili anche su scala ridotta e quindi facilmente adeguabili alle singole abitazioni.
Parliamo dei cosiddetti sistemi di mini e micro eolico ad uso domestico, noti anche come eolico domestico, impianti dai prezzi relativamente contenuti grazie anche ai piani di incentivazione statale messi in campo dall’UE e recepiti dai governi degli Stati membri.
Il mercato italiano, come vedremo, propone una discreta gamma di aerogeneratori di piccola taglia. Il prezzo medio è molto variabile, ma il parametro che incide maggiormente sul costo finale è senza dubbio la potenza (espressa in Watt) dell’impianto installato.
Una delle ultima novità nel filone del minieolico era stata presentata di recente al World Clima Summit di Cancun dal team dell’imprenditore californiano Dan Bates. Si tratta di TurboMill, una turbina eolica verticale dalle dimensioni estremamente ridotte (1 metro per 1 metro) installabile sul tetto di una casa e collegabile con un cavo ad una normale presa elettrica il cui prezzo è di soli 500 dollari. Grazie a questa rivoluzionaria invenzione, qualsiasi presa di corrente è potenzialmente in grado di trasformarsi in un piccolo generato privato di energia diffusa, distribuita direttamente all’impianto domestico. Una soluzione performante anche in condizioni di vento minime poiché dotata di un sistema modulare di turbine collegabili fra loro per scalare la potenza.
Anche Enel Green Power (http://www.enelgreenpower.com/it-IT/) propone una serie di soluzioni ‘chiavi in mano’ per portare l’energia eolica nelle case, grazie alla divisione specializzata Enel.si. Si tratta di impianti dalla potenza media pari a 400 watt destinati prevalentemente ad un uso residenziale ma declinabili anche in contesti più ampi, installabili sia sul tetto che su terreni liberi. L’aereogeneratore Pramac (prodotto dall’omonima azienda di Casole d’Elsa) è alto 3 metri (ma si possono avere pali di altezza inferiore), collegabile alla presa elettrica e dotato di tutti gli accessori necessari al completamento dell’impianto. Il costo finale (Iva inclusa) è di 4.240,00 euro. Registrandosi al sito di Enel, inoltre, è possibile accedere ad un simulatore di impianto in grado di guidare l’utente alla definizione della soluzione ideale per la propria abitazione.
Tra le aziende nostrane approdate alla green economy spicca la vicentina Enervolt (http://www.enervolt.biz/), il cui prodotto di punta è una turbina ad asse verticale denominata ‘Forza 7’: un mini impianto eolico verticale disponibile in tre potenze (3w, 3.2w e 5 w). Le caratteristiche vincenti di questa turbina sono l’estrema silenziosità che ne permette l’installazione praticamente ovunque; la capacità di produrre energia indipendentemente dalla direzione del vento e l’avviamento autonomo e a bassa velocità.
Concludiamo con la già citata Pramac, azienda senese che sviluppa, progetta e commercializza in tutto il mondo gruppi elettrogeni e moduli fotovoltaici made in Italy. Non molto tempo fa la società ha lanciato sul mercato ‘Revolutionair’, la nuova linea di microturbine eoliche disegnate dal noto architetto Philippe Starck. Come suggerisce il suo stesso nome, la microturbina di Pramac è rivoluzionaria sia per il design che gli conferisce una particolare forma elicoidale, sia per la possibilità di essere applicata a qualsiasi edificio a un costo che varia dai 2.500 ai 3.500 euro.
Infine, MAIA di Interwind (http://www.interwind.it/) un altro micro-generatore eolico, di piccola taglia, disponibile in due versioni, da 1,5 e 3 kW.
In base agli incentivi statali messi in campo per favorire la diffusione del mini e micro eolico per impianti connessi alla rete elettrica domestica e con potenza compresa tra 1 e 200 kw, è possibile fruire di un contributo pari a 0,30 centesimi per ogni kWt prodotto e immesso in rete nei primi 15 anni di operatività dell’impianto, al termine dei quali l’energia prodotta potrà essere venduta. In alternativa si può beneficiare del cosiddetto ‘scambio sul posto’, meccanismo che consente di vendere l’energia eccedente prodotta in tutta la vita dell’impianto.
di Erika Facciolla
22 Novembre 2024