LUCCA, 29 dicembre – Alessandro Tambellini candidato a sindaco di Lucca dopo l’intervento di Stefano Baccelli prende in mano le redini della sua campagna elettorale e risponde ai dubbi lanciati dal Presidente della Provincia:
“La mia candidatura è nata all’unanimità all’interno del Partito Democratico e accolta con altrettanta unanimità da una coalizione ampia che va da Sinistra Ecologia Libertà a Italia dei Valori, ai Socialisti e alla Federazione della Sinistra. Qualsiasi opposizione alla disponibilità che mi è stata richiesta doveva – e poteva – essere avanzata nei luoghi e nei momenti opportuni. Così non è stato.
Tutti hanno dato il loro assenso. Oggi, ogni nuova condizione va posta negli organismi appropriati e nel rispetto della coalizione. Alla parola data ci tengo e finché è in gioco la mia persona gli impegni presi con gli alleati sono un contratto. In politica non usa, ma per me è così. Se si avanzano problemi politici nuovi, del resto scarsamente comprensibili, che vengano allo scoperto, in maniera aperta e netta, così come aperti e netti siamo stati noi in qualunque occasione. Una cosa è certa: sono pronto a qualsiasi apertura a quella parte della società lucchese, non inquadrata nelle tradizionali formazioni politiche, che più ha a cuore le sorti della città. E’ un contatto che da tempo tra l’altro ricerchiamo.
E del resto la mia candidatura nasce anche da un senso civico diffuso che nel mio impegno di questi anni si è riconosciuto. Non sono tuttavia disponibile a patti con personaggi politici sempreverdi per i quali il centro non significa moderatismo e riformismo, ma conservazione dell’esistente, quindi in sostanza conservazione degli attuali assetti di potere, coincidenti, alla fine col loro interesse piuttosto che con l’interesse più generale. Noi ci battiamo per una svolta vera in questa città. Non si può confondere ogni cosa nella notte in cui tutte le vacche sono nere, solo per il fatto che oggi governa Monti.
Se non altro per ragioni di metodo oltre che di sostanza. Soluzioni gattopardesche per cui a un potere ambiguo se ne sostituisce un altro, altrettanto ambiguo, non ci interessano. I temi del programma sono da tempo costruiti da gruppi che hanno messo insieme un centinaio e più di persone. E del resto il programma è in parte scritto in quel che abbiamo detto e fatto fino ad ora.
Sull’urbanistica, sulle energie alternative e il risparmio energetico, sulla sanità, sulla mobilità nella piana, sui beni comuni, sull’integrazione tra agricoltura e turismo, sul rapporto centro storico e periferia, sulle questioni sociali – tanto per citare solo qualche tema – abbiamo idee ben chiare di fronte al nulla del centrodestra, che evita di parlare di programma per il solo fatto che è inesistente. Le linee generali che sono state elaborate siamo pronti a metterle a confronto con l’intera città – e lo faremo subito dopo le feste – perché siano oggetto della più ampia discussione e integrazione, visto che nutriamo un’idea non formale della partecipazione. E chi occupa posizioni istituzionali, come il presidente della provincia, può dare un grande contributo in tal senso. Un contributo che attendiamo, naturalmente”.
Lo Schermo
22 Novembre 2024