Mangiare carne impatta molto più sul clima rispetto a mangiare verdure. Uno studio prova a quantificare indicativamente quante emissioni climalteranti incorporano i vari cibi a parità di calorie, considerando tutti gli aspetti della produzione del cibo: uso di macchinari, irrigazione, uso di fertilizzanti, ecc.
Mangiare carne impatta molto più sul clima rispetto a mangiare verdure. Questo grafico, trattato da uno studio di Pimentel & Pimentel del 2008, quantifica indicativamente quante emissioni, a parità di calorie fornite, incorporano i vari cibi.
I valori si riferiscono ai gas serra, espressi in CO2 equivalente per ogni 100 calorie. Sono inclusi in linea di massima tutti gli aspetti della produzione del cibo: uso di macchinari, irrigazione, uso di fertilizzanti, ecc.
Ovviamente i dati restano indicativi e per lo stesso tipo cibo le emissioni in realtà possono variare a seconda di variabili quali il tipo di coltivazione o il trasporto dal luogo di produzione a quello del consumo: lo stesso prodotto se a filera corta e da agricoltura biologica avrà meno emissioni.
Questo altro grafico, in basso, elaborato da calcoli Foodwatch del 2008, mette invece a confronto le emissioni annuali procapite legate a diverse abitudini alimentari. Si considerano tre tipologie di dieta: quella di una persona onnivora, ossia che mangi più o meno tutto, carne compresa, quella di un vegetariano e quella di un vegano che oltre alla carne esclude anche derivati animali come uova e latticini. Si distingue poi in base al metodo di produzione degli alimenti: biologico o convenzionale.
Il grafico esprime le emissioni legate all’alimentazione come chilometri percorsi in auto per dare meglio l’idea, per avere il valore assoluto in grammi di CO2 basta moltiplicare per 119.
Come si vede, consumare prodotti da agricoltura biologica, dove non vengono utilizzati fertilizzanti, permette di ridurre significativamente le emissioni legate alla nostra dieta, ma la vera differenza è nel consumo di carne e derivati animali: una dieta che contenga la carne, anche se “biologica”, comporta circa 7 volte le emissioni di una dieta da agricoltura convenzionale che escluda carne e derivati animali.
Redazione Qualenergia.it
25 Novembre 2024