Ormai i tempi sono maturi per creare un albo toscano delle fattorie didattiche che valorizzi il lavoro di molte aziende agricole specializzate in lezioni “all’aria aperta” per bambini, adulti, residenti e turisti. Lo ha riconosciuto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori che ha partecipato al forum promosso da Coldiretti Donne Impresa tenutosi a Firenze e dedicato alla “Fattoria Didattica: regole, progetti ed opportunità”.
«Iniziamo il lavoro per costruire l’ipotesi di un albo delle fattorie didattiche in tempi rapidi: l’obiettivo è di essere pronti a settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico» ha informato l’assessore. Secondo Coldiretti sono stati 100mila i bambini toscani che nel 2011 hanno trascorso almeno 1 giorno in campagna partecipando a laboratori, percorsi didattici e lezioni di agricoltura. Un numero che per l’associazione che opera nel settore agricolo può solo crescere, contando che sono 460mila gli iscritti nella sola scuola pubblica, nei 550 istituti scolastici e negli altrettanti istituti paritari.
Un’esperienza, quella delle fattorie didattiche, già consolidata in altre regioni, dove sono stati attivati anche servizi di agri-asilo, agri-tate, agri-baby parking e tante altre iniziative di supporto all’istruzione scolastica. Le esperienze fin qui attivate in Toscana (sono un centinaio le aziende agricole che operano nel settore, alcune delle quali ospitano a rotazione migliaia di bambini l’anno), sono tutte molto positive con fatturati raddoppiati, pur restando l’incidenza diretta dell’attività tra il 20-30%.
«La fattoria didattica è un valore aggiunto per la nostra agricoltura – ha dichiarato Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana – e l’attività agricola resta e resterà sempre centrale. La fattoria didattica è l’esempio più concreto di multifunzionalità di un’agricoltura che è in grado di produrre anche servizi per la nostra comunità». A tal proposito, insieme al percorso didattico educativo all’interno delle aziende agricole, l’assessore ha inoltre anticipato l’intenzione di lavorare per costruire un altro percorso che potrà coinvolgere gli agriturismi: «Solo a Firenze ci sono 30mila anziani soli che non hanno bisogno ne di intervento assistenziale, ne sanitario, ma che hanno solo bisogno di costruire un tessuto di relazioni. E’ un problema importante su cui gli agriturismi e l’agricoltura possono dare risposte» ha concluso Salvadori.
25 Novembre 2024