Nei giorni scorsi a Firenze si è consumato l’ennessimo attacco frontale alla legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, avvenuto quando i consultori fiorentini sono stati circondati con il nastro che la polizia utilizza per delimitare i luoghi di omicidio, e sono stati affissi cartelli e striscioni portanti le scritte “Concorso in omicidio” e “L’aborto è un’infamia, difendi la vita”.
Un episodio come questo si colloca in un clima generale di depotenziamento e svalutazione del diritto della donna a disporre del proprio corpo in completa autonomia e autodeterminazione. Questo depotenziamento si esplicita, oltre che nella generale colpevolizzazione della donna che ricorre all’aborto, nella crisi del funzionamento dei consultori e nella difficoltà a trovare luoghi e professionalità che permettano di esercitare questo diritto. Secondo un’indagine regionale infatti la quota degli obiettori di coscienza è al 70%.
La Commissione pari opportunità esprime la sua preoccupazione per la progressiva erosione del diritto all’autodeterminazione delle donne di cui l’attacco ai consultori fiorentini, seguito alla proposta della giunta comunale di contrassegnare uno spazio destinato alla sepoltura dei feti nel cimitero di Tespiano, è l’emblema.
21 Novembre 2024