Un dossier agile ma succoso sulle prime 200 multinazionali del mondo. Lo ha realizzato il Centro Nuovo Modello di Sviluppo, già ben noto per le sue puntuali guide al consumo critico.
Dall’analisi emergono molti dati interessanti e spesso allarmanti: ad esempio, delle prime 100 economie mondiali – confrontando fatturati e bilanci degli stati – ben 67 sono multinazionali. La prima assoluta in classifica è Walmart con 422 milioni di dollari di fatturato, seguono nella top ten gruppi legati al petrolio e all’energia, con la sola eccezione di Toyota motors. Le prime multinazionali italiane a comparire in classifica sono ENI e Assicurazioni Generali.
Come illustra una delle infografiche presenti, 25 colossi finanziari controllano il 30% delle prime 43mila multinazionali.
Illuminante anche leggere che i “padroni” delle multinazionali raramente sono famosi miliardari, ma più spesso investitori istituzionali, ovvero banche, assicurazioni, fondi pensione, fondi di investimento e altri tipi di società finanziarie che raccolgono risparmio collettivo e lo usano per prestiti, partecipazioni azionarie e operazioni speculative con lo scopo di garantire un utile ai propri azionisti.
Come caso esemplare di comportamento “tipico” di una multinazionale, il dossier riporta la storia di Exxon-Mobil. La compagnia petrolifera è tragicamente nota per l’incidente della petroliera Exxon Valdez che ventitrè anni fa provocò danni amnbientali enormi in Alaska. Ma Exxon-Mobil ha anche altre colpe, prima fra tutte quella di remare contro ogni politica tesa a limitare l’inquinamento e i conseguenti cambiamenti climatici, esercitando forti pressioni sul governo degli USA e manipolando l’opinione pubblica.
Dulcis in fundo, il dossier ci regala una tabellina sui compensi d’oro ai “top manager” italiani…
Il dossier è scaricabile in pdf qui: http://altracitta.org/wp-content/uploads/2012/05/Top200.pdf
24 Novembre 2024