Forlì, insieme ad altri 12 Comuni del comprensorio hanno dato vita alla società inhouse per la raccolta dei rifiuti. Il 6 giugno, d-day, alle 18, la firma dell’atto costitutivo. Si chiamerà Alea ambiente, come da cesariano motto “Alea iacta est”, perché, spiega il sindaco di Forlì, Davide Drei, si tratta di “una scelta convinta da cui non si torna indietro“, come quella di Giulio Cesare di varcare il Rubicone e puntare su Roma. Dunque, dopo “un lungo percorso”, arriva a conclusione uno dei “progetti più importanti per il territorio”, che tiene insieme 13 Comuni.
Al momento sono stati nominati l’amministratore unico della società, Paolo Contò, che ha avviato un progetto simile nella provincia di Treviso attraverso la società Contarina; il presidente del coordinamento dei soci, Vittorio Cicognani, assessore a Meldola; e i sindaci revisori. La società, aggiunge il primo cittadino, “muove i primi passi” e c’è “grande soddisfazione”.
Ora, in attesa del via libera da parte degli ultimi enti locali, saranno decisivi i prossimi mesi: a settembre la concessione del servizio da parte di Atersir, a gennaio 2018 il subentro all’attuale gestore Hera e nel 2019 pieno regime. La società ha un capitale sociale di due milioni di euro, avrà 121 dipendenti e una parte dei servizi esternalizzata, otto milioni di euro su un piano finanziario da 24. All’inizio ci sarà il passaggio dei cespiti e dei mezzi da Hera, con un advisor che metterà a punto il piano degli investimenti per l’acquisto, successivamente, di mezzi specifici, per un modello di raccolta diverso dall’attuale.
Gli obiettivi sono di arrivare al 74% di differenziata dopo un anno dall’entrata a regime, di passare da 700 a 500 chilogrammi di rifuti per abitante, con il residuo da 350 a 120 chilogrammi. Con ogni probabilità non si potrà andare a spegnere l’inceneritore, che accoglie i rifiuti anche di altri territori, ma una diminuzione dei conferimenti dovrà per forza esserci. “Non è un progetto contro nessuno, ma per i nostri cittadini, con l’obiettivo di una buona qualità ambientale e di valorizzare il lavoro“, precisa l’assessore all’Ambiente, Nevio Zaccarelli. Infatti “con Hera ci sono altri progetti e collaborazioni“.
Il rapporto con Contarina, consorella per il Trevigiano, continuerà finchè i sindaci lo riterranno necessario. La prospettiva è di passare da un amministratore unico a un cda a tre. Di certo, rimarca l’assessore, “il percorso è ancora impegnativo e ci sarà un rapporto costante con i cittadini”, che devono essere i primi a crederci. Si parte nel 2018 per essere a regime nel 2019, conferma Zaccarelli, con la tariffa puntuale e la raccolta porta a porta, che comporteranno una “riduzione drastica” del pattume e il recupero di tutto ciò che è recuperabile. “I risultati – è sicuro l’assessore – andranno oltre gli obiettivi della legge regionale e oltre quelli fissati nel progetto. Si tratta, aggiunge il presidente del coordinamento dei soci, Cicognani, dell’”unico modo per riprendere in mano il servizio che è la principale preoccupazione giornaliera di ogni sindaco, specie nei piccoli Comuni”.
Inoltre si separano le funzioni di raccolta e trattamento. L’amministratore unico Contò racconta l’esperienza di Treviso, arrivata in pochi mesi all’85% di differenziata e a 64 chilogrammi di residuo. A testimonianza che “il modello funziona. Dobbiamo solo lavorare e fare fatica”. I prossimi passi, conferma, sono l’affidamento del servizio entro l’estate e il subentro a fine anno, garantendo continuità di servizio e pagamento, mentre la tariffa puntuale si realizzerà nel 2019, basata su quantità di differenziata e comportamenti. Intanto si cerca un’area pubblica per il magazzino, mentre la sede amministrativa sarà in zona fiera. Inoltre si lavora per realizzare la terza stazione ecologica e un centro del riuso.
Fonte: Il Resto del Carlino
22 Novembre 2024