Pisa Un centro del riuso per ridare nuova vita agli oggetti e per mettere gratuitamente a disposizione delle persone ciò che a qualcuno non serve più, contenendo così la produzione di rifiuti. È questa la funzione del nuovo impianto che è stato inaugurato ieri a Putignano dall’assessore all’ambiente Filippo Bedini, assieme ai vertici del settore ambientale del Comune di Pisa, alla dirigenza di Geofor e a quella di Retiambiente. «Abbiamo riqualificato quest’area – ha spiegato l’assessore Filippo Bedini – Oltre al centro di raccolta, va ricordato il centro didattico attiguo e da oggi anche un centro del riuso. Quest’ultimo è un tassello fondamentale nel puzzle dell’economia circolare, che va a incidere nella quantità di rifiuti che si producono. In questo, Pisa, vista l’alta affluenza di utenti, tra gli studenti, i turisti e tutti quelli che frequentano la città, ha una produzione procapite alta. Ecco quindi l’importanza di azioni in controtendenza, in nome dell’ambiente». Bedini ha quindi puntato l’attenzione proprio sulla necessità di produrre sempre meno rifiuti: «Questo centro del riuso è proprio pensato in quell’ottica e ci auguriamo che i cittadini lo conoscano, lo adoperino e si facciano a loro volta promotori della cultura del riciclo». Il centro, come spiegato dall’assessore, cala il tris sull’offerta di quell’area, nella quale anche il centro didattico, accanto al centro di raccolta, ha riscontrato nell’ultimo anno un buon gradimento, anche da parte delle scuole. I beni che finiranno al centro del riuso sono quelli “ancora buoni”, ossia in grado di avere una seconda vita. Non dovranno quindi essere conferiti al centro di raccolta tradizionale (dove diventerebbero automaticamente “rifiuti”), ma potranno essere messi a disposizione di chi ne avesse bisogno. È l’esempio di piccoli elettrodomestici ancora funzionanti, ma anche libri, fumetti, quadri, lampade, mobili, sedie tutto ciò che a qualcuno può non servire più, ma che può essere gratuitamente “donato” ad altri. Geofor sta allestendo in questo periodo un’area del proprio sito web dove verranno indicati tutti i materiali conferibili in quello che è il primo centro del riuso dell’area, realizzato grazie ad un’intensa collaborazione anche dei tecnici comunali Marco Redini e Roberto Papini, assieme all’ingegner Giuseppe Merico di Geofor, al suo dirigente Paolo Vannozzi e altri tecnici dell’azienda. Presenti all’inaugurazione anche il direttore generale di Retiambiente, Urbano Dini, la consigliera Giulia Palagini e il presidente della capogruppo, Daniele Fortini: «Questo è un nuovo servizio – ha aggiunto Daniele Fortini – Non vi saranno connotati commerciali. Culturalmente è importante poter assecondare il desiderio di chi deve liberarsi di certi oggetti, ma con la consapevolezza di consegnarli in un luogo dove altre persone che avessero interesse, per curiosità, per gusto dell’antico o per necessità economica, di prelevare certi beni gratuitamente». Per accedere e usufruire alla struttura basterà presentare la tessera sanitaria. Se poi certi oggetti dovessero stazionare per troppo tempo e non venissero scelti da nessuno, allora verranno successivamente comunque avviati al recupero di materia. «Questa struttura fa parte del progetto volto al recuperare e al ridare vita ai materiali – ha proseguito Urbano Dini – La città di Pisa saprà approfittare di questo impianto e credo che sarà un ulteriore elemento per un cambio di mentalità verso l’economia circolare e la sostenibilità ambientale di questa importante città». «Una gestione più consapevole del rifiuto» è ciò che ha sottolineato Giulia Palagini, che ha rimarcato «gli aspetti anche sociali della struttura, che qui possono trovare un punto di riferimento, dove trovare materiali ancora utili». «È il primo centro del riuso gestito da Geofor – ha concluso Paolo Vannozzi – Mi auguro che ci sia gradimento e affluenza da parte degli utenti. In questa fase iniziale saremo aperti il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 19, ma siamo pronti a ricalibrare gli orari, in base all’affluenza». Il centro aprirà ufficialmente il 2 novembre. Il Tirreno
22 Novembre 2024