Al via a Capannori la campagna "Porta la Sporta"

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In vista della settimana europea per la riduzione dei rifiuti sarà costituito un gruppo di lavoro
CAPANNORI ADERISCE ALLA CAMPAGNA NAZIONALE ‘PORTA LA SPORTA’  PER RIDURRE L’USO DEI SACCHETTI DI PLASTICA PER LA SPESA. Intanto a Capannori la produzione dei rifiuti è calata del 7%
Ridurre l’utilizzo dei sacchetti di plastica utilizzati per la spesa quotidiana promuovendo l’uso di borse riutilizzabili in tela o altri materiali.
E’ questo il nobile obiettivo della campagna  nazionale  ‘Porta la sporta’ lanciata e promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi con l’adesione del WWF e alla quale ha aderito il Comune di Capannori.
“In vista della settimana europea per la riduzione dei rifiuti in programma a novembre – spiega l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci – stiamo per costituire un gruppo di lavoro che, partendo proprio da iniziative per l’eliminazione dei sacchetti di plastica per la spesa, individui anche altre forme di intervento per ridurre la produzione dei rifiuti sul nostro  territorio. Le iniziative realizzate finora  hanno dato risultati molto positivi, se si pensa che  negli ultimi due-tre anni la produzione dei rifiuti urbani è calata di ben il 7%. Il sacchetto di plastica in particolare – prosegue Ciacci –  è un oggetto molto dannoso perché lo si utilizza per pochi minuti ma può durare anche cento anni, deturpando e inquinando ogni luogo del nostro pianeta. Per questo auspichiamo che la decisione dell’Unione Europea di vietare l’utilizzo degli shoppers di plastica utilizzati soprattutto nella grande distribuzione, entro il gennaio 2010 venga recepita quanto prima anche dall’Italia”.
La settimana europea della riduzione dei rifiuti promossa dall’Unione Europea e in programma dal 21 al 29 novembre sarà quindi per Capannori un’ulteriore occasione per mettere a punto strategie di riduzione degli scarti e dar vita a numerose iniziative finalizzate a promuovere  cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.
Capannori, 6 ottobre 2009
 
ALCUNI DATI SULLA PLASTICA
La produzione di plastica assorbe l’ 8% della produzione mondiale di petrolio
Al ritmo di crescita attuale il mondo produce 200 milioni di tonnellate di plastica all’anno di cui solamente il 3% viene riciclato; in altre parole 96% della plastica prodotta a livello mondiale non viene riciclata
La produzione mondiale della plastica sta crescendo al ritmo del 3,5% all’anno e questo significa che ogni 20 anni la quantità di plastica prodotta raddoppia
La produzione di 200 milioni di tonnellate prodotte annualmente circa la metà viene usata per produrre articoli monouso o imballaggi che vengono buttati entro l’anno
I relativi detriti si accumulano nell’ambiente e il problema è in rapida crescita.
 
L’INQUINAMENTO DA PLASTICA NEI MARI E NELLE COSTE
Circa 4/5 del rifiuto in mare arriva da terra sospinto dal vento o trascinato da scarichi d’acqua e fiumi . Solamente il 20% proviene da rifiuti dispersi in mare dalle navi. Quasi il 90% del rifiuto galleggiante in mare è costituito da plastica.
Si stima che sia finito in mare il 5% di tutta la plastica prodotta dagli anni 50 in poi.
Nel giugno del 2006 un rapporto elaborato all’interno di un programma di salvaguardia ambientale delle Nazione Unite ha stimato in circa 20,000 unità i detriti più o meno grandi presenti in 1 Km quadrato di superficie marina.In alcune aree maggiormente compromesse la quantità di unità in detriti presenti superava i 400,000 pezzi per Km quadrato.
Le spiagge inglesi contengono una media di 2000 pezzi di detrito plastico per ogni chilometro considerando in questo conteggio pezzi di una certa grandezza. La quantità di piccole parti di plastica presente sulle spiagge in 1 metro quadro può variare da 10 a 100 pezzi presenti nelle aree maggiormente inquinate.
In Inghilterra l’ente nazionale per la protezione del mare, The Marine Conservation Society che promuove campagne di pulizia di spiagge e coste ha rilevato rispetto alle prime ricerche effettuate nel 1994 un aumento del rifiuto plastico pari al 126%.
Negli ultimi 10 anni la quantità delle bottiglie di plastica abbandonata è aumentata del 67 % , quella dei sacchetti di plastica del 54% e quella dei mozziconi di sigaretta del 44% (non biodegradabili poiché contengono acetato di cellulosa).
 
EFFETTI SULLA FAUNA MARINA
A livello mondiale sono almeno 143 le specie marine che sono rimaste vittime di entanglement ( quando gli animali rimangono imbrigliati in sacchetti, reti o altri rifiuti plastici e finiscono per morire di fame, soffocamento o annegamento) con la quasi totalità delle specie di tartarughe marine che inghiottono i sacchetti scambiandoli per meduse, la loro preda principale. Le specie che inghiottono plastica sono stimate in 177 di cui il 95% è costituito da uccelli marini.
Trattandosi di plastica ciò che ha causato la morte dell’animale torna libero di fare altri danni una volta che l’ organismo si è decomposto.
E’ stimato che:
1 milione di uccelli marini muoia strozzato o a causa dell’ingestione di plastica proveniente da rifiuti urbani o reti da pesca dismesse e abbandonate;
oltre 100.000 tra mammiferi marini e tartarughe subiscono la stessa sorte.
Quello che ad un primo sguardo potrebbe sembrare un mosaico è il contenuto estratto dallo stomaco di un albatros, spazzolino incluso. Questa foto è stata scattata da Rebecca Hosking.