Anche gli asini l’hanno capito. Il porta a porta è meglio dell’inceneritore.
Asini per la raccolta dei rifiuti porta a porta. E’ quanto ha deciso di sperimentare il Comune di Santa Maria a Monte (Pisa) per ridurre i costi e mandare un messaggio ecologico. Lo scrive oggi l’edizione locale del quotidiano Il Tirreno. Il progetto sarà presentato il prossimo 31 maggio e prevede l’utilizzo di 7 asini femmine, perchè più mansuete dei maschi, di razza amiantina che già si trovano al club ippico del paese.
A Santa Maria a Monte la raccolta differenziata funziona (la quota raggiunta è del 40%) e questo anche grazie al porta a porta che per adesso e’ effettuato con i mezzi tradizionali, i quali incontrano però difficoltà oggettive nel muoversi tra le strade strette del centro storico. ”Con gli asini il problema sarà risolto – ha spiegato il sindaco David Turini – e sarà ottenuto anche un abbattimento dei costi”. Il progetto è stato ispirato da una iniziativa analoga promossa a Castelbuono (Palermo) dove il sindaco di Santa Maria Monte si è recato per avere spunti e suggerimenti.
[Fonte Ansa]
ANAGNI – Raccolta differenziata di rifiuti porta a porta con gli asini? è possibile. E ad Anagni lo propone l’associazione culturale cittadona Anagni Prima di Tutto. “A proposito di asini… abbiamo sentito dire, nei giorni scorsi, che in una piccola cittadina siciliana un gruppo di amministratori locali si è inventata la raccolta differenziata porta a porta per mezzo di asini. L’iniziativa, ovviamente, è nata con l’intento dichiarato di salvaguardare l’ambiente dall’inquinamento e di appoggiare la campagna di raccolta differenziata dei rifiuti. Sì, sono asini, infatti, i netturbini incaricati dal piccolo comune di Castelbuono, in provincia di Palermo, per provvedere al recupero del “frutto” della differenziazione ecologica che i cittadini del paese madonita già da tempo svolgono coscienziosamente. L’idea potrebbe essere applicata con successo anche alla nostra splendida cittadina: affidare a tre o quattro asinelli la raccolta dei rifiuti anziché ai furgoncini appositi comporterebbe più di un risparmio. Risparmio nella manutenzione, risparmio nel rifornimento energetico, risparmio nell’acquisto, risparmio sulla qualità dell’aria. Utilizzando gli asini al posto dei furgoni, oltre ad avere un risparmio economico diretto (un furgone costa 30 mila euro si ammortizza in cinque anni e poi si deve sostituire), un asino di 3/5 anni costa da 700 a 1.500 euro e si deve sostituire solo quando diventa anziano e non può più lavorare. Un furgone ogni anno ha un costo di euro 7.000/8.000, tra assicurazione, bollo, manutenzione e gasolio; un asino tra alimentazione e ricovero in stalla, più pulizia e attrezzatura, ne costa 2000. L’asino potrà lavorare solo cinque ore al giorno (meno di un qualunque impiegato), il lavoro verrà effettuato all’interno del centro storico e trasporterà massimo 100 kg per ogni viaggio. Molti altri cavalli ed asini ogni giorno vengono impiegati in escursioni turistiche e culturali con carichi che, in media, superano costantemente i 100 kg, senza che questa cosa venga considerata irrispettosa o dannosa. Un metodo ecologico, rispettoso ed originale, quindi, dove per originale intendiamo “riscoperta della tradizione” che per secoli ha visto gli asini pazienti e laboriosi operai. A chi storce il naso e ai benpensanti che, invece, sorridono, ricordiamo non solo che solo fino a pochi anni fa nella nostra cittadina gli asini non volavano come fanno oggi ma scorrazavano su e giù per le vie del centro storico a supporto del lavoro dei nostri nonni ma anche che l’idea venuta agli amministratori di quel piccolo paesino siciliano è stata premiata con cospicui finanziamenti pubblici dal Ministero della Funzione Pubblica e l’ Innovazione retto da Renato Brunetta.
21 Novembre 2024