Il presidente della Commissione Europea ha espresso forti dubbi sul fatto che l’Ue riesca a raggiungere gli obiettivi di efficienza previsti per il 2020. Secondo Barroso, mancano strategie decise da parte degli stati membri, soprattutto nel settore dei trasporti e di quello del riscaldamento domestico. Il 4 febbraio in programma a Bruxelles un summit dei capi di stato e di governo
Mentre – almeno stando alle recenti stime dell’Ewea – lo sviluppo delle rinnovabili in Europa sta procedendo abbastanza rapidamente, l’Ue è molto in ritardo nel realizzare il suo obiettivo di efficienza energetica, che prevede una riduzione dei consumi del 20% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2020. Lo ha denunciato lo stesso presidente della Commissione Ue, Jose Manuel Barroso, nel corso di una conferenza stampa. «È realistico pensare – ha dichiarato – che riusciremo a raggiungere l’obiettivo del 20% di energie rinnovabili, ma avremo solo al 10% per l’efficienza energetica se restiamo sullo scenario attuale». Secondo Barroso, i settori in cui potrebbero essere fatti i maggiori investimenti per la razionalizzazione dei consumi sono quello dei trasporti e del riscaldamento domestico.
Il portoghese ha auspicato che il Consiglio d’Europa sia «concretamente concorde sulla necessità di arrivare all’obiettivo del 20% nel 2020» e che i governi nazionali si spendano con maggiore impegno per raggiungere il target. «Con gli stati membri si è concordato l’obiettivo di massima, ma non è stato raggiunto un accordo vincolante per l’efficienza energetica – ha precisato – Dobbiamo individuare quali sono i passi concreti da fare, ma la situazione non è ideale, non stiamo facendo progressi». Per questo è in programma a Bruxelles un summit sull’energia per il prossimo 4 febbraio, nel corso del quale i capi di stato e di governo si pronunceranno sugli investimenti necessari nel settore. La Commissione, intanto, ha già sollecitato ai Paesi membri investimenti per 1.000 miliardi di euro complessivi entro il 2020.
Le dichiarazioni del presidente della Commissione seguono quelle di Gunther Oettinger, il commissario all’Energia, che nei mesi scorsi aveva già espresso analoghe preoccupazioni, denunciando soprattutto l’inadeguatezza dei Piani d’azione nazionali, non vincolanti e diversi da uno stato all’altro. In quella occasione, Oettinger aveva proposto di rendere i Piani «obbligatori e controllabili», incassando però un “no” di Barroso. Resta da capire se, alla luce delle sue ultime affermazioni, il presidente della Comissione cambierà opinione.
Silvana Santo
22 Novembre 2024