Inceneritore sotto inchiesta. Con un fascicolo, per ora senza ipotesi di reato né indagati, aperto in Procura. Un’indagine che scaturisce dall’episodio dell’8 agosto, quando in seguito ad un black out il livello di emissioni salì alle stelle (pur rispettando i limiti medi giornalieri).
Ma che va oltre. Già, perché come evidenzia una relazione dell’Arpa acquisita dai magistrati di via Lattanzio Gambara, si configura una «mancata ottemperanza rispetto a quanto indicato nell’atto autorizzativo Aia» (Autorizzazione integrata ambientale). In altre parole, alcune misure previste dalla normativa contemplate nell’atto che autorizza A2A all’incenerimento di rifiuti non sarebbero state, di fatto, messe in atto o rispettate.
In particolare l’Arpa, che all’azienda contesta punti specifici, avrebbe evidenziato un deficit nelle rilevazioni dei microinquinanti in continuo relativamente alla seconda linea del termoutilizzatore, la stessa per la quale Arpa attesta un valore di diossine triplo rispetto a quello dell’andamento storico. Ma anche esuberi di monossido di carbonio.
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24 Dicembre 2024