Approvato in Regione un emendamento che, in attesa del piano regionale per i rifiuti, ferma l’avvio e l’ampliamento di nuovi impianati di trattamento termico. Il sindaco di San Martino Buon Albergo: «Guerra non finita, ma siamo sulla buona strada»
Con 33 voti favorevoli, 7 astenuti e un solo voto contrario, quello del consigliere di Verso Nord, Diego Bottacin, il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge che detta le nuove disposizioni per l’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Il testo è la sintesi di due proposte precedenti, una di iniziativa della Giunta regionale e l’altra di iniziativa dei consiglieri Dario Bond, Leonardo Padrin, Carlo Alberto Tesserin, Costantino Toniolo, Mauro Mainardi (Pdl), Laura Puppato e Stefano Fracasso (Pd).
La nuova legge intende innanzitutto dare oggettivo riscontro ad una norma nazionale contenuta nella legge finanziaria 2010, che prevede, tra l’altro, la soppressione delle Autorità d’ambito costituite e funzionanti in materia di gestione integrata dei rifiuti urbani. Il cuore della legge approvata dal Consiglio prevede il riconoscimento di bacini territoriali per l’esercizio in forma associata del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, in modo da agevolare il raggiungimento dell’unificazione del servizio stesso su tutto il territorio regionale.
Nel corso dell’esame in aula, il Consiglio ha approvato in particolare, un emendamento presentato dal consigliere del Pd, Stefano Fracasso, che nelle disposizioni transitorie prevede che nelle more dell’approvazione del nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e speciali, non può essere autorizzato l’avvio e l’ampliamento di nuovi impianti di trattamento termico per rifiuti solidi urbani. Di fatto si tratta di un congelamento momentaneo all’ampliamento dell’impianto veronese di Ca’ del Bue. L’emendamento ha spinto l’assessore all’ambiente, Maurizio Conte, a chiedere il rinvio in commissione del progetto di legge, motivando la richiesta, bocciata dall’aula, con il fatto che alcuni emendamenti approvati snaturano il testo originario. Concetto ribadito a titolo personale dal consigliere Andrea Bassi (Ln), che annunciando di abbandonare l’aula e di non partecipare al voto, ha sottolineato che la legge così emendata espone la Regione al rischio di richiesta danni da parte del privato proponente del progetto di ampliamento e di impugnazione da parte del Governo.
Totale contrarietà alla legge è stata espressa dal consigliere di verso Nord, Diego Bottacin. «Si tratta – ha dichiarato – di una legge, che, contrariamente a quanto chiesto dal Governo, non migliora assolutamente il servizio, ma si preoccupa solo di mantenere lo status quo, senza alcun risparmio gestionale e nessuna razionalizzazione. Non viene superato – ha ribadito Bottacin – il conflitto d’interessi tra regolatore e gestore, con quest’ultimo che decide la politica dei rifiuti e detta le regole alla Regione».
A favore di è invece espresso a nome del Partito Democratico il consigliere Stefano Fracasso. «In Veneto – ha dichiarato – ci avviciniamo ad una media del 60% di raccolta differenziata, un dato eccellente per il nostro paese e a costi al di sotto della media nazionale, per cui è positivo consentire a questo sistema di continuare ad operare». Parere favorevole è stato dato anche da Piergiorgio Cortelazzo (Pdl) che ha sottolineato che si tratta «del prodotto di due progetti di legge che si sono complementari e che vanno nella direzione di responsabilizzare ancor di più il territorio e gli enti territoriali, con l’obiettivo di migliorare ancor di più un servizio già eccellente».
LE REAZIONI:
Il sindaco di San Martino Buon Albergo e vice coordinatore del Pdl Valerio Avesani esprime «grande soddisfazione» per l’approvazione da parte del Consiglio regionale del Veneto dell’emendamento che nelle more della presentazione del nuovo piano regionale dei rifiuti sospende l’autorizzazione di nuovi impianti, «recependo di fatto quanto io e gli altri sindaci abbiamo sostenuto fino ad oggi».
«Ringrazio tutti coloro che hanno votato a favore dell’emendamento, in particolare i consiglieri del Pdl. Ho letto alcune polemiche sul voto che nulla hanno a che fare con l’esito dell’emendamento. Sono le solite strumentalizzazioni che di fatto ai cittadini poco interessano: è da mesi che personalmente mi batto nel Pdl per sensibilizzare i membri del mio partito e ho trovato fin da subito grande disponibilità. Ora non posso che essere soddisfatto del risultato ottenuto, frutto di una battaglia che noi sindaci e le nostre giunte conduciamo da anni. La guerra contro Ca’ del Bue non è finita, ma siamo sulla buona strada e adesso occorre andare avanti compatti, indipendentemente dal colore politico».
«Come è sempre stato detto, nell’iter per la realizzazione di Ca’ del Bue il Comune di Verona è solamente il soggetto attuatore delle indicazioni di chi programma il ciclo dei rifiuti, ossia della Regione». Questo quanto ribadito oggi dal sindaco Flavio Tosi. «Pertanto, pur sottolineando che come amministrazione sarebbe stato più comodo non fare il termovalorizzatore, evitando così polemiche e strumentalizzazioni, se la Regione riterrà che l’impianto si dovrà fare secondo determinati criteri noi andremo avanti sulla strada già intrapresa, mentre, se l’ente regionale, sovvertendo quelli che sono stati gli indirizzi espressi negli ultimi venti anni, deciderà che Ca’ del Bue non serve più, ovviamente noi ci adegueremo».
L’Arena
26 Dicembre 2024