Capannori per l'Acqua pubblica!

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ILCOMUNE HA PARTECIPATO OGGI A ROMA ALLA RIUNIONE DELCOORDINAMENTO NAZIONALE ENTI LOCALI PER L’ACQUA PUBBLICA
Campagna ACQUA - manifesto
Prosegue l’impegno dell’amministrazione comunale a sostegno dell’acqua pubblica. Proprio stamani (venerdì) l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci ha partecipato a Roma alla riunione del Coordinamento nazionale degli enti locali per l’acqua pubblica di cui Capannori fa parte .

L’incontro si è tenuto nella sede della Provincia di Roma ed ha avuto all’ordine del giorno la prossima nascita dell’associazione nazionale enti locali per l’acqua pubblica che sarà lanciata sempre nella capitale  il prossimo 11 dicembre.
ACQUA: MORATORIA SUBITO, DIRITTO DI VOTO NEL 2011
Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.
Sono più del 4% dell’elettorato e hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.
Con la loro firma, quelle donne e quegli  uomini hanno posto in discussione tutta la normativa attualmente vigente in tema di gestione del servizio idrico, a partire dal “decreto Ronchi” che ne vuole rendere definitiva la privatizzazione.
Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di democrazia: sulla gestione di un bene essenziale alla vita la decisione non può essere delegata ad alcuno ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.
Per questo chiediamo alle forze politiche e istituzionali l’immediata approvazione di un provvedimento di MORATORIA sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi” e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale.
Le scadenze imposte dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008 per l’obbligo di messa a gara della gestione del servizio idrico entro il 31 dicembre 2010 in alcune situazioni ed entro il 31 dicembre 2011 per altre,  e quelle previste dalla Legge 42/2010 sulla soppressione delle A.ATO come organi di decisione da parte dei Comuni sui modelli di affidamento, vanno posticipate a dopo il referendum, così come localmente vanno fermate tutte quelle iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società.
Contemporaneamente, poiché in caso di elezioni anticipate, la scadenza referendaria, attualmente prevista per la primavera 2011, verrebbe posticipata di un anno, chiediamo che sin da subito le forze politiche e istituzionali si attivino per approvare, nel caso si renda necessario, un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla Legge 352/1970, in modo da poter svolgere, come già è successo in passato, i referendum entro il 2011.
La straordinaria raccolta di firme referendaria e la diffusa consapevolezza sociale sul tema dell’acqua richiedono il rispetto di una volontà popolare già espressa, quella di poter votare prima possibile su un tema essenziale per la vita delle persone.
I referendum per l’acqua costituiscono una insostituibile occasione per l’apertura di una grande discussione in tutto il Paese su un tema che è di stretta attualità in tutto il pianeta. Dalla Bolivia alla Francia, dal Brasile al Belgio, in tutti i Paesi sono in atto mobilitazioni e conflitti tra chi si batte per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua e chi vuole consegnarla ai capitali finanziari delle grandi multinazionali.
La stessa Assemblea delle Nazioni Unite, ha riconosciuto quest’anno – con il voto favorevole del Governo italiano-  che “l’acqua potabile è un diritto fondamentale, essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti i diritti dell’uomo” ed ha rivolto l’invito agli Stati ed alle Organizzazioni internazionali a fornire tutte le risorse finanziarie.
Per questo chiediamo l’apertura di una grande discussione in tutti gli angoli del Paese, con una informazione seria e documentata e un confronto senza menzogne e senza propaganda.
Sarebbe una grande occasione di crescita collettiva e di democrazia.
E tutti sappiamo quanto sia necessaria.