Cermec, fine dei cattivi odori col nuovo impianto di biometano
Il progetto è stato ammesso ai finanziamenti del Pnrr: costo, 37 milioni
Entro il 2026 – forse anche un po’ prima – passando nella zona industriale apuana non si sentirà più quell’odore acre e fastidioso che da quando esiste il Cermec coglie gli automobilisti e – a seconda di come spira il vento – opprime i residenti nelle zone limitrofe. Sembra una rivoluzione. Gli impianti del Cermec verranno rasi al suolo e ne verrà fatto uno tutto nuovo, con una “filosofia industriale” completamente diversa.
Da dove si parte
È stato ammesso ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza il progetto per il nuovo impianto: all’apice della classifica toscana per punteggio ottenuto, è stato elaborato dal Cermec e presentato da RetiAmbiente, ovvero dal gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nel perimetro dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) Toscana Costa, che è il beneficiario del finanziamento. Non resta che attendere l’attribuzione delle risorse: 270 milioni di euro è la dotazione finanziaria per la macro area geografica centrosud in cui rientra la Toscana. «Ancora dobbiamo aspettare – osserva Alessio Ciacci, amministratore delegato di Cermec – ma, anche alla luce della posizione in graduatoria, diamo quasi per scontato di poter accedere al finanziamento». La richiesta avanzata è di 25 milioni di euro, l’ultima revisione del progetto ha portato il costo di realizzazione a 37 milioni di euro ma in fase di assegnazione del bando di gara – va da sé – intervengono i ribassi. A che punto siamo Il realizzando impianto è in attesa di incassare l’autorizzazione della Regione Toscana. Vediamo qual è la tempistica perché diventi realtà. «I tempi sono molto ben scanditi dal Pnrr – spiega l’amministratore delegato Ciacci – Dovrà essere tutto concluso entro il 2026 e forse potremmo riuscirci anche prima. Se con l’inizio del 2023 giungerà il via libera della Regione, poi si procederà a una gara a evidenza europea per l’assegnazione dei lavori: con l’avvio della gara dopo l’estate, si potrebbe iniziare la costruzione dell’impianto tra un anno esatto». Si procederà per gradi senza alcun fermo-impianto.
Il vecchio e il nuovo
Oggi nell’impianto Cermec di via Dorsale si trattano soprattutto rifiuti indifferenziati: 90mila tonnellate, era, del resto, nato per questo; e si trattano rifiuti organici – 25mila tonnellate – che non sono particolarmente valorizzati; l’impianto Cermec di via Longobarda riceve carta, plastica e tutte le frazioni secche. Il nuovo impianto sarà invece un impianto di gestione anerobica per la frazione organica con produzione di biometano. Sarà molto diverso dal vecchio per almeno due motivi. Primo, per la quantità di rifiuti: «Nel nuovo impianto non riceveremo il rifiuto indifferenziato – spiega Ciacci – che è in quantitativi ridotti rispetto al passato e prenderà la strada dell’impianto di Pioppogatto di Massarosa; tratteremo solo organico che verrà valorizzato: 60mila tonnellate, 30mila di verde e 14mila di fanghi». Secondo motivo: si produrrà biometano, un gas derivato del biogas; ecco perché «sarà un modello di economia circolare – precisa Ciacci – Si produrrà compost di qualità per agricoltura biologica e biogas». E non usciranno odori: «P erché il nuovo impianto – assicura – sarà completamente chiuso». Giovanna Mezzana Massa – Il Tirreno
21 Novembre 2024