Il nuovo ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha indicato la riduzione delle emissioni di gas serra come primo obiettivo ambientale per l’Italia. Secondo il successore della Prestigiacomo, per raggiungere il target occorre intervenire su trasporti, energia e infrastrutture
L’obiettivo prioritario è il taglio delle emissioni di gas serra. Lo ha dichiarato, nel suo primo intervento ufficiale, il neo-ministro dell’Ambiente Corrado Clini, nominato dal premier Mario Monti alla guida del dicastero nella cui dirigenza lavora da circa 20 anni. In una intervista ai microfoni di “Radio Anch’io”, Clini ha precisato che il target potrà essere raggiunto adottando opportune politiche in campo energetico, dei trasporti e delle infrastrutture. In particolare, il ministro punta a migliorare l’integrazione delle politiche ambientali con le misure in materia di energia e trasporto, un’obiettivo che, secondo lo stesso Clini, potrebbe essere alla portata dell’esecutivo guidato da Monti perché «non ci sono conflitti di competenza politica che forse limitavano le capacità del governo precedente».
Per quanto riguarda gli impegni di riduzione delle emissioni assunti dall’Italia in sede europea, Clini spiega che «il nostro Paese, a differenza degli altri Stati membri, ha un’agenda ambientale molto stretta e sarà difficile rispettare i tempi degli obiettivi richiesti dalla Ue». Per questo, ha sottolineato il responsabile di via Cristoforo Colombo, occorrerà rendere più sostenibili le politiche sui trasporti e sulle infrastrutture.
Al nuovo ministro, intanto, sono arrivate, poche ore dopo la nomina, le congratulazioni delle principali associazioni ambientaliste, che hanno chiesto a Corrado Clini di rendere le politiche ambientali dell’Italia più incisive rispetto al passato. «Ci aspettiamo che il suo impegno nel gabinetto Monti possa segnare una svolta positiva e un cambio di direzione nelle politiche italiane sull’ambiente a partire da quelle sui cambiamenti climatici che, fino ad oggi, sono state portate avanti secondo una linea di sostanziale freno rispetto agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e di sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza – si legge in una nota congiunta di Greenpeace, Legambiente e Wwf – Quella sulla riduzione delle emissioni climalteranti è una partita importantissima dalla quale dipendono tutti gli equilibri del pianeta, anche economici, e per questo ci aspettiamo che vengano del tutto abbandonate le tesi negazioniste circolate e sostenute fino ad oggi».
Il riferimento è ad alcune dichiarazioni che lo stesso Clini aveva rilasciato qualche anno fa, sottolineando i costi, a suo dire eccessivi rispetto ai benefici ottenibili, del Protocollo di Kyoto. «Ci aspettiamo – aggiungono le associazioni – che da profondo conoscitore della macchina ministeriale, Clini possa restituire anche il ruolo e il profilo da protagonista che il ministero dell’Ambiente ha perso negli ultimi anni e rilanciarlo come dicastero strategico per uscire dalla crisi economica».
Eco dalle Città
24 Dicembre 2024