Colleferro, incendio all’inceneritore. A fuoco un nastro trasportatore dei rifiuti.
Ancora paura ed apprensione per del fumo nero nel nord della valle del sacco. A distanza di poco più di un mese dall’incendio dello stabilimento ex Snia di Castellaccio nel comune di Paliano, questa mattina c’è stato ancora un incendio in un altro impianto di lavorazione dei rifiuti. Stiamo parlando dell’inceneritore o nello specifico termovalorizzatore di Colleferro dal quale si sta alzando un denso fumo nero visibile in tutta la zona. Dalle prime indiscrezioni emerge che verso le 7.15 del mattino di martedì 22 luglio sia andato a fuoco un nastro trasportatore dei rifiuti (CDR). Sul posto si sono prontamente portate le forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia ed i vigili del fuoco che stanno spegnendo l’incendio. Verso le 8.40 è uscito un dirigente che ha spiegato che l’incendio è stato provocato da un surriscaldamento e che l’impianto anticendio, attivatosi prontamente, ha fatto subito abbassare la temperatura e la pressione dell’area all’interno della struttura. La situazione già verso le 9 è tornata prontamente alla normalità con il ritorno a lavoro degli operai. Il lavoro dell’inceneritore, ora gestito dalla società regionale Lazio Ambiente, per qualche giorno andrà avanti a ritmi ridotti con il funzionamento di un solo nastro dei due presenti.
L’inceneritore di Colleferro, che si trova subito dietro la stazione FS, era già stato sulla cronaca nera nei primi mesi del 2009 quando vennero arrestati 13 persone compresi i dirigenti della società che gestiva l’impianto che all’epoca si chiamava GAIA.
DF
A fuoco l’inceneritore di Cremona. Intervento dei vigili del fuoco
Un incendio è divampato nell’area dell’inceneritore di via San Rocco.
I vigili del fuoco sono immediatamente intervenuti per domare le fiamme. La zona è stata prontamente transennata e il rogo è stato circoscritto. La situazione è tornata alla normalità nel giro di un paio d’ore. Le fiamme si sono sviluppate tra i rifiuti stoccati, destinati ad alimentare l’inceneritore. Pochi dubbi sull’origine delle fiamme: autocombustione, generata dall’alta temperatura.
Dopo aver appreso della notizia dell’incendio Alessia Manfredini e Caterina Ruggeri, del Partito Democratico, hanno depositato un’interrogazione: “Ora ci vuole chiarezza sullo stato dell’inceneritore. Chiediamo le cause dell’incendio, il numero di episodi che hanno causato l’interruzione dell’attività di incenerimento dei rifiuti dell’impianto nel 2012 e nel corso del 2013; di avere copia delle comunicazioni trasmesse al Comune di dati anomali registrati dal Sistema di monitoraggio in continuo) dell’impianto in ottemperanza alle prescrizioni Aia”.
La documentazione richiesta dai due consiglieri del Pd deve riguardare almeno gli ultimi due anni di attività. La nota della società che gestisce l’inceneritore, Aem. “Alle ore 13.25, presso il termovalorizzatore in via Antichi Budri a Cremona la fossa di stoccaggio dei rifiuti è stata interessata da un incendio causato probabilmente da un fenomeno di autocombustione” così si legge nel testo inviato dall’azienda ai giornali. E ancora: “Come previsto in questi casi sono state prontamente attivate tutte le consuete procedure di sicurezza e pronto intervento. Risolutivo l’intervento dei Vigili del Fuoco di Cremona che con prontezza e diligenza hanno domato le fiamme. La struttura non ha subito danni di particolare rilievo. L’impianto proseguirà a breve le usuali attività industriali. E’ intervenuta anche l’Arpa di Cremona per eseguire i rilievi necessari in questi casi”. Insomma a Cremona il Pd non è certo gentile nei confronti dell’impianto di incenerimento. L’esatto contrario della situazione di Parma.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
26 Dicembre 2024