Non tutti sanno che basta poco per trasformare uno dei rifiuti più inquinanti della nostra vita quotidiana in una risorsa. E che risorsa!
Il procedimento è più o meno simile a quello per fare i saponi. Solo che è un pò più “cammurriusu” (e come si traduce?!: complicato?!). Gli ingredienti sono sempre la soda, l’olio di friuttura (anche quello non fritto va bene, ma così si abbattono i costi di produzione) ed il metanolo (ma è difficile da reperire e quindi si preferisce usare l’etanolo a 99°).
Le quantità: X litri di olio fresco + 0,2 *X litri di metanolo + 3,5*X grammi di soda caustica; che adattati all’etanolo: alcool etilico assoluto (99,9%) usare una maggiore quantità di catalizzatore (7 g/litro di olio contro i 3,5 g/litro per il metanolo); occorre anche una maggiore quantità di alcool (27,5% contro il 20% di olio necessario con il metanolo). Il procedimento: Mescolare circa 275 cc di alcool etilico (CH3-CH2-OH) con 7 g di soda caustica (NaOH) fino a completa dissoluzione (in questo modo si ottiene l’etossido). A parte, mettere a scaldare la pentola con un litro di olio di semi e, raggiunti i 50 °C, aggiungere l’etossido. Subito dopo la miscela si intorpidisce, diventando di colore scuro. A questo punto si inserisce nel liquido l’agitatore (realizzato con il trapano). Dopo un’ora, si spengono fornelletto e agitatore. A questo punto la miscela comincia a separarsi in due fasi, sul fondo si deposita la glicerina (ottima per creme emollienti e prodotti cosmetici) densa e scura, in alto l’estere (il biodiesel), più chiaro e liquido.
Si lascia riposare qualche ora per la completa separazione e poi si prosegue. La cosa migliore è poter utilizzare un recipiente con un rubinetto sul fondo, in modo da fare defluire prima la glicerina e dopo l’estere. Ci siamo quasi. L’ultima operazione da eseguire è il lavaggio del biodiesel. L’importante è essere precisi e attenti nelle varie fasi, o si rischia di ottenere degli insuccessi, reazioni che non avvengono, o si fermano a metà. Tenete presente che usando alcool etilico, invece del metanolo, tutta l’operazione è più impegnativa, sia in termini economici, che in termini di cura dei particolari e tempo necessario, per contro vi ripaga con una minore probabilità di successo (è proprio un ingrato!). L’unico vantaggio è la minore tossicità.
Purtroppo accanto ai numerosi aspetti positivi fin qui elencati, ce ne sono anche di negativi. C’è l’aspetto fiscale, con il carburante “fai da te” di qualsivoglia natura non si pagano le accise sui carburanti per cui, anche se animati dai migliori propositi, si è a tutti gli effetti degli evasori fiscali.
Il biodiesel è un prodotto ecologico perchè non immette ulteriore anidride carbonica (CO2) nell’ambiente dato che, provenendo dall’estrazione di un seme oleoso, la CO2 prodotta dalla sua combustione è stata in precedenza sottratta dall’aria attraverso la fotosintesi clorofilliana per cui il suo utilizzo non fa aumentare l’effetto serra ne contribuisce all’aumento del riscaldamento della temperatura terrestre. I vantaggi però non finiscono qui perché l’utilizzo di questo combustibile per autotrazione apporta ulteriori benefici: Le sostanze che andiamo a bruciare nel biodiesel sono esteri degli acidi grassi, sostanze altamente energetiche che hanno in più già presenza di ossigeno nelle molecole per cui la loro combustione nel motore è più completa per cui aumentano il rendimento e generano meno incombusti e polveri.
E’ importante però capire che non è possibile sostituire tutto il combustibile fossile con questi ecologici. Le quantità e gli sprechi della mobilità del ’900, sono funzionali ad un concetto di energia che non è per nulla sostenibile e non deve essere sostituibile da nessun tipo di carburante. Questi Bio carburanti infatti oltre ad essere Eco devono essere anche logici, e non è per nulla logico che oggi siamo costretti ad avere una macchina per abitante soprattutto se si osservano le cose da un punto di vista energetico.
Beh che dire?. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!
22 Novembre 2024