Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Mantova Ambiente contro il sistema di raccolta in proprio Il sindaco: «Perseguitati per anni, ma giustizia è fatta».
RODIGO. Il Consiglio di Stato ha promosso a pieni voti la raccolta differenziata gestita in autonomia dal Comune Rodigo, respingendo il ricorso presentato da Mantova Ambiente. Il supremo organo della giustizia amministrativa ha confermato la sentenza del Tar, tributando la palma della vittoria all’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Gianni Chizzoni.
A Roma è stata scritta, dunque, la parola fine in calce ad battaglia legale che si trascinava dal febbraio del 2012, quando la giunta rodighese decise di gestire direttamente la raccolta dei rifiuti, rinunciando al servizio offerto da Mantova Ambiente. «Giustizia è fatta – commenta, trionfante, il sindaco Gianni Chizzoni – per noi è una grande soddisfazione perché finalmente si chiude una vicenda travagliata, oggetto di numerose strumentalizzazioni». Si lecca, invece, le ferite la multiutility di via Taliercio, che non solo si è vista respingere la richiesta di un risarcimento danni, ma è stata anche condannata a pagare le spese di lite, liquidate in 5mila euro più accessori di legge.
Nella sentenza pubblicata martedì 15 marzo, i magistrati del collegio giurisdizionale romano hanno reso note le decisioni prese al termine dell’udienza del 14 gennaio, durante la quale sono stati rigettati uno ad uno i nove punti del ricorso presentato da Mantova Ambiente.
«Il Consiglio di Stato ha riconosciuto il nostro diritto di gestire in house i rifiuti, esercitando così una delle funzioni fondamentali dei Comuni – sottolinea Chizzoni – ci fa piacere, inoltre, che nella sentenza sia illustrata la ragione della nostra scelta. Non avremmo mai preso questa strada, infatti, se nel 2012 non ci fosse stato prospettato un rincaro del servizio pari al 70%».
I magistrati romani hanno preso in esame tutti i punti su cui già si era espresso il Tar, giungendo alle medesime conclusioni, ma la vittoria più significativa Chizzoni la incassa sul versante dell’organizzazione del lavoro. Il Consiglio di Stato, infatti, ha respinto anche gli argomenti con cui Mantova Ambiente accusava il Comune di abusare dei voucher. «I magistrati hanno riconosciuto la legittimità del ricorso al lavoro accessorio – sottolinea il sindaco – e hanno chiarito che il personale pagato con i voucher svolge un’azione di supporto, affiancando cinque dipendenti comunali nella raccolta porta a porta».
Una rivincita per Chizzoni, più volte attaccato da sindacati e politici: «Siamo stati perseguitati per una scelta legittima – rivendica il primo cittadino – Negli ultimi quattro anni il nostro Comune è stato rivoltato come un calzino e sottoposto ad ogni tipo di verifica: dalle visite degli ispettori del lavoro fino all’esame di tutti i costi del porta a porta. E abbiamo superato brillantemente tutte le prove». Laconico il commento di Mantova Ambiente: «Nei prossimi giorni valuteremo in maniera approfondita il pronunciamento del Consiglio di Stato di cui al momento prendiamo atto – rendono noto – Le sentenze si rispettano, ma si possono anche non condividere. È emblematico il fatto che il modello Rodigo, malgrado l’ampia pubblicità e il dibattito che ne è scaturito, non sia stato emulato da nessun Comune mantovano. Forse un motivo c’è… da parte nostra continueremo a salvaguardare le maestranze e una modalità di lavoro che riteniamo corretta, anche a garanzia della professionalità e della qualità dei servizi resi». di Rita Lafelli – Gazzetta di Mantova
21 Novembre 2024