Invitiamo i cittadini a valutare il quadro complessivo della politica scolastica di Capannori, entro cui si colloca la rimodulazione delle tariffe delle mense.
Per scongiurare enfasi autocelebrative portiamo direttamente i dati.
Per l’edilizia scolastica: sono 32 gli edifici scolastici sul territorio di cui l’amministrazione garantisce l’adeguatezza; tra gli interventi effettuati rientrano la costruzione di un nuovo asilo nido a Lammari, la ristrutturazione generale dell’asilo nido di Capannori, l’avvio del secondo lotto di costruzione della scuola dell’infanzia di Lunata, una nuova ala della scuola dell’infanzia di Badia, l’ampliamento della scuola dell’infanzia di Lammari.
Per la maggior parte gli edifici scolastici di Capannori risalgono agli anni ’60 perciò richiedono interventi strutturali che impongono di dare priorità alle opere di messa in sicurezza rispetto ai pur necessari interventi di decoro e tinteggiatura.
Inoltre: la tenacia dell’amministrazione è valsa a Capannori ben 3 nuove sezioni di scuola dell’infanzia che saranno attivate da quest’anno, con relative spese di allestimento e di arrendo.
In questo modo è stata azzerata la lista di attesa per la scuola dell’infanzia e stiamo puntando all’azzeramento di quella per il nido tutelando concretamente lo sviluppo della fascia scolare della prima infanzia, totalmente ignorata dal governo centrale.
A Capannori,a fronte di una scuola pubblica sempre più impoverita dalle politiche nazionali, l’amministrazione si impegna affinchè alla sicurezza delle strutture si unisca quella dei diritti per tutta la fascia scolare 0/18
In questa direzione va il finanziamento del Comune di Capannori alla Vetrina scolastica che permette ai Dirigenti scolastici di realizzare progetti didattici essenziali ma privi di copertura finanziaria statale.
Nella stessa direzione va il Patto per la Scuola stretto dall’amministrazione con gli istituti comprensivi presenti sul territorio e il Liceo scientifico “E. Majorana” e sostenuto attivamente da genitori, insenganti e singoli cirttadini per una scuola pubblica non solo come diritto,ma come bene comune che si costruisce nella partecipazione e nella valorizzazione di un sapere territoriale.
E’ l’educazione pensata come bene dell’intera comunità che, all’interno di Scuola ti voglio bene comune, permette a cittadini volontari e alle associazioni del territorio, che prestano il loro tempo a titolo assolutamente gratuito,di tenere aperta la scuola primaria di San Colombano due pomeriggi a settimana e di portare avanti numerosi interventi di collaborazione didattica per supplire all’eliminazione delle ore di compresenza.
E’ ancora l’educazione pensata come bene dell’intera comunità che struttura le azioni specifiche rivolte agli alunni disabili che, per i tagli alle ore di sostegno introdotti dalla Riforma Gelmini, sarebbero altrimenti privati del diritto fondamentale all’istruzione e alla socialità.
In questo quadro complessivo va valutata la misura adottata dell’amministrazione comunale di concerto con le parti sociali relativa alle mense scolastiche che sostituisce la tariffa uguale per tutti con tariffe calcolate in proporzione al reddito ISEE, perché,come suggeriva Don Milani, giustizia non è fare parti uguali fra diseguali.
L’amministrazione comunale è aperta al confronto con i cittadini – in primis i genitori – e si assume un impegno tassativo: adottare questo metodo sperimentalmente per un anno, valutarne nel frattempo l’impatto sia rispetto ai carichi familiari che alle entrate complessive, prevedere significative agevolazione per ogni figlio oltre il primo, ottimizzare il rapporto qualità/prezzo della mensa mediante il confronto diretto con genitori, gestore ed esperti nutrizionisti (obiettivo cui è dedicata un’apposita occasione nell’ambito del settembre pedagogico).
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Fabio Biagini Capogruppo Sinistra per Capannori
Guido Angelini Capogruppo Partito Democratico
Antonio De Vincente Capogruppo Moderati per Del Ghingaro