ART. 35 Sblocca Italia – RIFIUTI: FORLI’ CITTA’ DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE SI’ AL RICICLO E AL RECUPERO, NO ALL’INCENERIMENTO
Il decreto legge Sblocca Italia, approvato dalla Commissione Ambiente sabato 18 ottobre, insieme a provvedimenti legittimi e importanti dell’azione di Governo e Parlamento per le quali si esprime una valutazione positiva, contiene però alcune scelte su energia, rifiuti e consumo di suolo opposte e contrarie alla riduzione di impatti su
ambiente e clima, riduzione necessaria e doverosa. In particolare, l’art. 35 del decreto prevede l’aumento di capacità degli inceneritori esistenti, la loro trasformazione in impianti energetici e la possibilità di trattare rifiuti da altre Regioni senza la necessità di pareri degli Enti locali.
Chiediamo ai cittadini, alle associazioni economiche, culturali e ambientaliste, alla comunità scientifica e alle forze politiche di unirsi a noi per opporsi a questo provvedimento in modo civile e fermo. Un’opposizione che non nasce da visioni localistiche o ideologiche ma da valutazioni economiche e sociali. L’impianto di via Grigioni, sulla base del provvedimento, sarebbe trasformato in un impianto energetico, in grado di trattare almeno 180.000 tonnellate di rifiuti, oltre il doppio di quelli che saranno
prodotti nella nostra Provincia, secondo le stime della Regione Emilia-Romagna.
Il Governo ha approvato questo provvedimento per cercare una soluzione ai problemi delle Regioni in emergenza per i rifiuti che vengono avviati a smaltimento in discariche in esaurimento. Il Governo ha chiesto a chi si opponeva di fare proposte alternative. Proposte sono state formulate in documenti inviati prima al Governo
Letta e recentemente al Governo Renzi, documenti sottoscritti da tutti i territori della Regione e sostenuti in sede di conferenza Stato-Regioni dalla maggioranza delle Regioni italiane. Nel 2013 Calabria, Sicilia e Lazio la percentuale di raccolta differenziata è stata del 14.7%, 13.4%, 26.1% rispettivamente. Avviare i loro rifiuti indifferenziati negli impianti di Emilia-Romagna e Lombardia, oltre a risolvere solo parzialmente il problema, perché la sovra-capacità è comunque inferiore alle quantità di rifiuti prodotti, è una soluzione economicamente insostenibile. Aumentare il riciclo e recupero di materia di 15 punti percentuali si tradurrebbe, a livello nazionale, in un risparmio annuo di oltre 600 milioni di euro, invece, trattare i rifiuti indifferenziati a oltre 1000 km di distanza significa elevati costi di trasporto e perdita di materia prima seconda per le attività
produttive. Tra il 2004 e il 2006 gli amministratori forlivesi hanno approvato la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento rifiuti urbani, pur di fronte a una divisione netta tra i cittadini, perché era ed è previsto dalle autorizzazioni vigenti che l’impianto fosse destinato al trattamento dei rifiuti urbani prodotti dal
territorio, e che la sua capacità si sarebbe ridotta nel caso di riduzione rifiuti indifferenziati.
Modificare queste condizioni è inaccettabile. Organizzeremo una grande manifestazione pubblica nella quale presenteremo le forme di opposizione ferma che adotteremo, oltre al ricorso contro il provvedimento, qualora venisse approvato in questa forma dagli organi parlamentari.
Il Sindaco Davide DreiL’ Assessore Alberto Bellini
25 Dicembre 2024