E il ministro inquisito rilancia il nucleare
«Il Paese deve investire senza ulteriori indugi anche nelle tecnologie nucleari di prossima generazione che risolvono sia il problema delle scorie (non si producono e si bruciano quelle esistenti) sia la disponibilità del combustibile che diventa illimitato e sganciato dalle dinamiche del mercato». Sono le testuali parole con cui si conclude il comunicato stampa diffuso dal ministero dal ministero dell’agricoltura e riferite dal ministro Saverio Romano. Non è uno scherzo. E la data non lascia dubbi, è quella del 24 ottobre 2011.
Quando qualcuno dice che questa povera Italia assomiglia sempre di più al peggiore cartone animato, ha ragione. Qui c’è un ministro della Repubblica che con una nonchalance incredibile calpesta la volnotà popolare espressa da un referendum votato appena pochi mesi fa e che ha riconfermato la volontà popolare espressa nel 1987.
Un ministro che oltretutto non si capisce a quale titolo sbandieri un impossibile rilancio nucleare, visto che la sua delega è quella delle delle politiche agricole alimentari e forestali. E la castroneria sul nucleare viene infine profferità in un’occasione pubbblica creata ad hoc con i giornalisti per correggere l’altra stupidata detta appena pochi mesi fa, in cui aveva ipotizzato un condono per gli impianti rinnovabili abusivi.
Parte cioé dalle rinnovabili e dalle agroenergie (le sue proposte sono: «Integrazione dell’approvvigionamento energetico e riduzione della dipendenza dalle fonti fossili per mezzo delle bioenergie. Riduzione dei gas serra che, attraverso reazioni chimiche complesse nell’atmosfera, alterano il clima e l’ambiente del pianeta. Sostegno allo sviluppo dell’industria agricola ed integrazione del reddito dei produttori primari. Valorizzazione di sottoprodotti e biomasse, ridefinizione delle classificazioni dei rifiuti agricoli da usare come biomasse, migliorare la sostenibilità delle pratiche agricole») per rilanciare la follia atomica
Del resto l’incapacità a governare e a programmare e a guardare agli interessi della collettività in questo governo è a tutti i livelli.
Diego Barsotti
GreenReport
22 Novembre 2024