Il programma di Pisapia per fare più verde Milano

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IL PROGRAMMA DI PISAPIA PER FARE PIU’ VERDE MILANO
Il nuovo sindaco punta forte su mobilità sostenibile e riqualificazione urbana

pisapiaGli americani lo chiamano “game changer”: un personaggio o un evento che imprime una svolta radicale alla scena politica, cambiando improvvisamente le carte in tavola. Giuliano Pisapia, il neosindaco di Milano che con la sua immagine mite e perbene ha fatto saltare il banco delle elezioni amministrative a favore del centrosinistra, merita sicuramente questo appellativo.
Pisapia si è presentato agli elettori con un programma attento alle esigenze di tutti i cittadini, inclusi i soggetti più deboli: per riqualificare le periferie, rafforzare i servizi e migliorare la qualità della vita. E rispetto alle proposte del sindaco uscente, Letizia Moratti, il suo è un programma che dimostra anche una forte impronta ambientalista.
Vi si legge, tra l’altro: “la mobilità sostenibile è condizione indispensabile per una migliore qualità della vita: meno traffico significa aria pulita, meno rumore, spazi pubblici restituiti ai pedoni, sicurezza nelle strade. Bisogna ridurre la congestione e l’uso dell’auto privata in città attraverso un mix di interventi: pedaggio di congestione, isole ecologiche, regolamentazione della sosta e suo rispetto, integrazione tra parcheggi e car sharing, eco-logistica merci, rete diffusa della ciclabilità”.
Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, osserva che “Pisapia parte con grandi ambizioni, ma purtroppo potrà contare su risorse scarsissime. Perciò noi gli consigliamo di puntare sulla forma di mobilità che costa meno, cioé la bicicletta. Il bike sharing, ad esempio, si è dimostrato un grande successo della Moratti, anche se praticamente aveva dovuto imporlo lei, dato che l’intera giunta che era contraria. Ci sono ampie possibilità di migliorare l’accessibilità di Milano in bicicletta”.
L’Ecopass è stato un tema controverso durante la campagna elettorale, in cui di fatto è stato ripudiato dalla stessa Moratti che l’aveva introdotto. “Pisapia dovrà superare i limiti della sperimentazione che c’è stata finora”, dice Di Simine. “Fra pochi giorni ci sarà anche un referendum consultivo in cui si esprimeranno i cittadini, e anche questo potrà aiutare Pisapia a decidere come muoversi”.
Il terreno più difficile, per il nuovo sindaco, sembra essere un altro. “Sull’Expo la vecchia giunta ha lasciato un campo minato”, avverte il presidente lombardo di Legambiente. “Per recuperare i ritardi, in pratica Pisapia dovrà fare in tre anni quello che era previsto in sei, e forse si dovrà rinunciare a realizzare un programma troppo ambizioso”.