LA “QUERCIA DI PINOCCHIO” DI SAN MARTINO IN COLLE POTREBBE DIVENTARE UN BENE PAESAGGISTICO. Il Comune ha chiesto alla Regione l’inserimento in un apposito elenco della pianta che risale al Quattrocento. Si vogliono tutelare anche altri tre alberi secolari. L’assessore Ciacci: “Sarebbe un riconoscimento importante per Capannori”
La “Quercia delle Streghe” di San Martino in Colle, che ha 600 anni di vita, nota anche come “Quercia di Pinocchio”, da cui ha tratto spunto Carlo Collodi nello scrivere le avventure del burattino, potrebbe presto essere riconosciuta come albero monumentale. Il Comune di Capannori, grazie alla collaborazione del WWF, ha infatti richiesto alla Regione Toscana il suo inserimento in un apposito elenco che consentirebbe alla pianta di diventare un bene paesaggistico, cioè espressione del valore storico, naturale, estetico e culturale del territorio.
Oltre all’albero, che pare risalga al Quattrocento, l’amministrazione capannorese intende tutelare anche altri tre vegetali secolari: il leccio di villa Leone a San Gennaro, che ha 300 anni, il cipresso a lato della strada in località “Alla chiesa” a San Pietro a Marcigliano, risalente alla metà dell’Ottocento, e il platano di Villa Controni a Badia di Cantignano.
“Inserire il famoso Quercione di San Martino e gli altri grandi alberi di pregio del territorio comunale nell’elenco regionale degli Alberi monumentali sarebbe un riconoscimento importante per Capannori – afferma l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci -. Stiamo lavorando alla ricerca anche di altri alberi ultracentenari da inserire tra le piante di particolare pregio e invitiamo chiunque interessato a mandarci segnalazioni che valuteremo insieme agli uffici”.
La “Quercia delle streghe”, della specie Quercus Robur, è un albero di dimensioni quasi irreali: è alta 24 metri, con una circonferenza di 4,5 metri, mentre la chioma ha un diametro di oltre 40 metri. Si trova nel parco di Villa Carrara ed è oggetto di due leggende. Si narra che questa pianta fosse il punto di ritrovo per le streghe che erano solite fare i loro riti e danzare sopra di essa. La sua forma schiacciata, con i rami sviluppati quasi orizzontalmente, caratteristica inusuale per gli alberi di questa famiglia, sarebbe dovuta alla ripetuta presenza delle streghe sulla chioma.
La seconda leggenda collega la quercia al romanzo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Questa sarebbe proprio la “Quercia grande” dove Pinocchio venne impiccato dagli assassini che volevano rubargli le monete d’oro e vicino alla quale poi il burattino incontrò il Gatto e la Volpe, che lo convinsero a sotterrare i denari nel Campo dei Miracoli nella città di Acchiappa-citrulli.
l leccio di villa Leone, della specie Quercus Ilex L. è alto circa 18 metri e ha una circonferenza di 5,15 metri. Il cipresso di San Pietro a Marcigliano, della specie Cipressus Semprenvirens è alto 18 metri ed ha una circonferenza di 3,30 metri. Il platano di Villa Controni, della specie Platanus Orientalis L., è alto 25 metri e ha una circonferenza di 5,15 metri.
22 Novembre 2024