La Bolivia ha promulgato nell’ottobre 2012 la “Legge quadro della Madre Terra e dello sviluppo integrale per il vivir bien”.
La Legge definisce la Madre Terra come “… il sistema vivente dinamico formato da una comunità indivisibile di tutti i sistemi di vita e gli esseri viventi che sono interconnessi, interdipendenti e complementari, che condividono un destino comune, aggiungendo che ” la Madre Terra è considerata sacra..”. In questo approccio gli esseri umani e le loro comunità sono considerati una parte della Madre Terra, per essere integrati in sistemi di vita definiti come “… comunità complesse e dinamiche di piante, animali, microrganismi e altri esseri nel loro ambiente, in cui le comunità umane e il resto della natura interagiscono come una unità funzionale, sotto l’influenza di fattori climatici, fisiografici e geologici, nonché delle pratiche produttive e della diversità culturale dei boliviani…”.
Tale asserzione può essere vista come una definizione degli ecosistemi più inclusiva, in quanto vi è compresa esplicitamente la dimensione sociale, culturale ed economica delle comunità umane.
La Legge si ricollega ai già sanciti sette diritti specifici di Madre Terra e dei suoi sistemi di vita costitutivi, comprese le comunità umane :
Per la vita: è il diritto al mantenimento dell’integrità dei sistemi di vita e dei processi naturali che li sostengono, così come le capacità e le condizioni per il loro rinnovo;
Per la diversità della vita: è il diritto alla conservazione della differenziazione e della varietà degli esseri che compongono la Madre Terra, senza essere geneticamente modificati, né modificati artificialmente nella loro struttura, in modo tale che non sia minacciata la loro esistenza, il funzionamento e il futuro potenziale;
Per l’acqua: è il diritto alla conservazione della qualità e alla composizione delle acque per sostenere i sistemi di vita e proteggerli contro la contaminazione;
Per l’aria: è il diritto al mantenimento della qualità e della composizione dell’aria per sostenere sistemi di vita e proteggerli contro la contaminazione;
Per l’equilibrio: è il diritto al mantenimento o al ripristino della interrelazione, dell’interdipendenza e della capacità di integrare le funzionalità dei componenti della Madre Terra in modo equilibrato, per il proseguimento dei suoi cicli e il rinnovamento dei processi vitali
Per il ripristino: E’ il diritto al ripristino efficace e opportuno dei sistemi di vita compromessi a causa delle attività umane dirette o indirette
Vivere senza contaminazione: è il diritto alla conservazione della Madre Terra e dei suoi componenti per quanto riguarda i rifiuti tossici e radioattivi prodotti dalle attività umane
Ma soprattutto la Legge stabilisce il carattere giuridico della Madre Terra come “soggetto collettivo di interesse pubblico”, per garantire l’esercizio e la tutela dei suoi diritti. Dotando Madre Terra di personalità giuridica, essa può, attraverso i suoi rappresentanti (gli esseri umani), intraprendere un ricorso per difendere i suoi diritti.
Sul piano attuativo vengono creati strumenti ad hoc come il “Consiglio Plurinazionale per il Vivir bien in armonia e in equilibrio con la Madre Terra”, che dovrà elaborare le politiche ed i programmi di attuazione di questa Legge Quadro, e come un fondo per finanziare attività volte all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Questa Legge sposta quindi la visione del mondo da una concezione antropocentrica ad una olistica, che attribuisce alla Natura e agli esseri umani pari diritti. Dire che la Madre Terra è di interesse pubblico costituisce infatti la transizione verso la prospettiva di una Terra basata sulla comunità di tutti i viventi.
di Enzo Parisi – Reti il Cambiamento
25 Dicembre 2024